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Raimondo Annecchino (Pozzuoli, 27 maggio 1874 – Napoli, 7 novembre 1954) è stato uno storico, scrittore e politico italiano. È considerato lo storico flegreo più importante del XX secolo.[1] Ha ricoperto l'incarico di sindaco di Pozzuoli e fu Presidente della Congrega delle Opere Pie riunite di Pozzuoli.
Raimondo Annecchino nacque a Pozzuoli il 27 maggio 1874 dal barone Achille Annecchino, medico, e dalla nobildonna Giulia d'Anna. Fu avvocato e sindaco di Pozzuoli dal 6 maggio 1944 al 20 giugno 1952, e come politico riscosse numerosi consensi per onestà e rettitudine morale. Fu, inoltre, direttore e scrittore per diverse testate giornalistiche, tra le quali fondò e diresse il Bollettino Flegreo, ove pubblicò gran parte dei suoi saggi, mentre diresse il mensile letterario Mente e Cuore e i giornali locali Corriere Puteolano, Don Checco (1892) e Puteoli (1903).[2]
La sua produzione è vasta e ricca di riferimenti documentali d'archivio e spazia dall'antichità fino agli eventi suoi contemporanei. Tra le sue numerose opere vanno citate:
A Raimondo Annecchino è intitolata l'omonima Scuola media di Pozzuoli[4] e una via cittadina in località Arco Felice.
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