Partitiones oratoriae

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Divisione delle parti dell'eloquenza
Titolo originaleDe Partitione Oratoria
Busto di Cicerone ai Musei Capitolini di Roma
AutoreMarco Tullio Cicerone
1ª ed. originale46 a.C.
Editio princepsVenezia, Andrea Torresano d'Asola e Bartolomeo de' Blavi, 1485
Generedialogo manualistico
Sottogenereretorico
Lingua originalelatino

Le Partitiones oratoriae (Divisione delle parti dell'eloquenza) sono un'opera retorica composta tra il 54 e il 47 a.C.[1] dallo scrittore romano Marco Tullio Cicerone, e pubblicata nel 46 a.C..

L'opera è scritta in forma di dialogo manualistico tra Cicerone e il figlio Marco, che chiede al padre di esporgli i principi basilari dell'arte retorica: la partizione dei tre generi dell'eloquenza (deliberativum, iudiciale, demonstrativum), quella interna alle singole orazioni (exordium, narratio, argumentatio e peroratio) e la suddivisione delle fasi della composizione di un'orazione (inventio, dispositio, elocutio, memoria e actio).[1] Cicerone ribadisce inoltre nell'opera la personale convinzione per cui la figura dell'oratore non possa essere disgiunta da quella del filosofo, confermando la descrizione di un oratore perfetto che possa basare la sua produzione sulla vasta preparazione filosofica.[1][2]

Note

  1. ^ a b c Pontiggia; Grandi, p. 198.
  2. ^ Fedeli, p. 57.

Bibliografia

  • Cicerone, Opere di retorica: De inventione, De optimo genere oratorum, Partitiones oratoriae, Topica, introduzione, traduzione e commento a cura di Gian Enrico Manzoni, Brescia, Scholè, 2019. ISBN 9788828400189
  • Paolo Fedeli, Il sapere letterario. Autori, testi, contesti della cultura romana, vol. 2, Napoli, Fratelli Ferraro Editori, 2002, ISBN 88-7276-515-3.
  • Giancarlo Pontiggia, Maria Cristina Grandi, Letteratura latina. Storia e testi, vol. 2, Milano, Principato, 1996, ISBN 978-88-416-2188-2.
Controllo di autoritàVIAF (EN5944152139995411100001 · BAV 492/6334 · LCCN (ENn93114443 · GND (DE4227708-5 · BNF (FRcb12489249v (data) · J9U (ENHE987007364681005171