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Paolo Cacciari | |
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Vicesindaco di Venezia | |
Durata mandato | 22 gennaio 1983 – 18 gennaio 1985 |
Vice di | Mario Rigo |
Predecessore | Giovanni Pellicani |
Successore | Ugo Bergamo |
Deputato della Repubblica Italiana | |
Durata mandato | 28 aprile 2006 – 28 aprile 2008 |
Legislatura | XV |
Gruppo parlamentare | Rifondazione Comunista - Sinistra Europea |
Coalizione | L'Unione |
Circoscrizione | Veneto 2 |
Incarichi parlamentari | |
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Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | PCI (1967-1991) PRC (1991-2008) |
Titolo di studio | Laurea in architettura |
Professione | Giornalista |
Paolo Cacciari (Venezia, 10 giugno 1949) è un politico italiano.
Laureato in architettura, nel 1967 si iscrisse al Partito Comunista Italiano e ha collaborato con numerose testate tra cui il manifesto e l'Unità. Dal 1984 è giornalista professionista, iscritto all'Ordine dei Giornalisti del Veneto.[1] E' direttore responsabile del periodico online di ecologia, società e politica "Quaderni della decrescita" https://quadernidelladecrescita.it/, collabora con il sito https://comune-info.net/
È il fratello minore del filosofo e politico Massimo Cacciari, sindaco di Venezia dal 1993 al 2000 e dal 2005 al 2010.
Dal 1976 al 1985 è stato per il PCI: consigliere comunale, assessore e vicesindaco (dal 1982 al 1985) del Comune di Venezia.
Inoltre è stato assessore all'Ambiente e al Centro pace del Comune di Venezia dal 2001 al 2005 dando vita al progetto "Cambieresti?".
Ha lavorato all'ufficio stampa della CGIL del Veneto dal 1987 al 1990.
Successivamente ha aderito a Rifondazione Comunista ed alle elezioni regionali del 1995 è stato candidato alla presidenza del Veneto, ottenendo il 6,9% dei consensi. Consigliere regionale dal 1990 al 2000. Eletto in Consiglio Comunale di Venezia (dal 2001 al 2005), ne diviene assessore all'ambiente e alle politiche giovanili.
Nelle elezioni politiche del 2006 è stato candidato come deputato tra le file del PRC nella circoscrizione Veneto 2: non eletto direttamente, approdò alla Camera per la rinuncia di Fausto Bertinotti.
Nel luglio 2006, in opposizione alla proroga delle missioni militari italiane all'estero, si dimise da deputato. La Camera dei deputati, su richiesta dei gruppi parlamentari de L'Unione, respinse le dimissioni. Conclude il mandato parlamentare nell'aprile 2008.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 305867787 · ISNI (EN) 0000 0004 2475 2258 · SBN TO0V056692 · BNF (FR) cb16744042x (data) |
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