Nel mondo di oggi, Lucio Sanseverino è una questione che sta diventando sempre più rilevante nella società. Nel tempo, Lucio Sanseverino è diventato un aspetto fondamentale nella vita quotidiana delle persone, influenzandone le decisioni e le azioni. Da Lucio Sanseverino si è evoluto e adattato alle nuove tendenze e tecnologie, diventando un argomento di interesse comune per un'ampia varietà di persone. In questo articolo esploreremo a fondo l'impatto di Lucio Sanseverino sulla società odierna e come ha acquisito importanza nel corso degli anni.
Lucio Sanseverino cardinale di Santa Romana Chiesa | |
---|---|
![]() | |
Incarichi ricoperti |
|
Nato | 1564 a Napoli |
Ordinato presbitero | in data sconosciuta |
Nominato arcivescovo | 2 dicembre 1592 da papa Clemente VIII |
Consacrato arcivescovo | 21 dicembre 1592 dal cardinale Alessandro di Ottaviano de' Medici (poi papa) |
Creato cardinale | 21 luglio 1621 da papa Gregorio XV |
Deceduto | 25 dicembre 1623 a Salerno |
Lucio Sanseverino (Napoli, 1564 – Salerno, 25 dicembre 1623) è stato un cardinale e arcivescovo cattolico italiano.
Nacque a Napoli o a Saponara nel 1565 o nel 1564 da Giovanni Giacomo Sanseverino quarto conte di Saponara e da Cornelia Pignatelli[1][2]. Alla morte del padre (1582), fu indirizzato alla carriera ecclesiastica ed appena ventenne venne nominato vescovo di Rossano; fu quindi destinato all'arcidiocesi di Salerno che tenne dal 1612 fino alla sua morte.
Membro della schiera episcopale sotto il patronato regale, Sanseverino ricoprì rilevanti incarichi diocesani durante l'epoca spagnola, grazie all'influenza della sua nobile discendenza. Le sue origini aristocratiche agevolarono il suo ruolo come mediatore nella concessione feudale di Rossano nel 1610, quando la città passò al principe Tiberio Carafa di Scilla, scatenando uno scontro tra sostenitori di quest'ultimo e dissidenti.
Al fine di eludere il dominio di Carafa, la città affidò a Sanseverino l'incarico di intrattenere trattative con il cardinale Pietro Aldobrandini, incoraggiando l'interesse di quest'ultimo ad investire in feudi nel Regno di Napoli. L'obiettivo era quello di persuadere Aldobrandini ad acquisire Rossano dalla Corona. Nel 1602, il nome di Sanseverino venne preso in considerazione per la successione alla cattedra vescovile di Taranto, ma alla fine la scelta ricadde su Ottavio Mirto Frangipane.
Nel 1612, ottenne la nomina ad arcivescovo della regia diocesi di Salerno, incarico che mantenne fino alla sua morte. Il primo sinodo diocesano sotto la sua guida si svolse nel 1614, e nonostante gli atti non fossero particolarmente originali, fu considerato uno dei più significativi dell'epoca. In veste di nunzio apostolico, Sanseverino svolse un ruolo di rilievo, seguendo istruzioni che sottolineavano la tranquillità delle province cattoliche delle Fiandre e affrontando gli interessi commerciali olandesi nel Mediterraneo.
Papa Gregorio XV lo elevò al rango di cardinale nel concistoro del 21 luglio 1621[3].
Sanseverino morì il 25 dicembre 1623, all'età di 58 anni, il suo corpo risiede nella cappella delle Reliquie [4], della cattedrale di Salerno, sotto una lapide posta dal nipote Luigi Sanseverino.
La genealogia episcopale è:
La successione apostolica è:
Genitori | Nonni | Bisnonni | Trisnonni | ||||||||||
Giovanni Tommaso Sanseverino, signore di San Chirico | Giovanni Antonio Sanseverino | ||||||||||||
Enrichetta Carafa | |||||||||||||
Ferdinando Sanseverino, IV conte di Saponara | |||||||||||||
Aurelia Sanseverino di Nucara | Giovanni Tommaso Sanseverino di Nucara | ||||||||||||
Isabella Sanseverino di Capurso | |||||||||||||
Giovanni Giacomo Sanseverino, V conte di Saponara | |||||||||||||
Giacomo Sanseverino di Saponara | Ugo Sanseverino, III conte di Saponara | ||||||||||||
Ippolita de Monti | |||||||||||||
Violante Sanseverino di Saponara | |||||||||||||
Maria Aldonza Beltrano | Alfonso Beltrano, conte di Mesagne | ||||||||||||
Maria Tolosa | |||||||||||||
Lucio Sanseverino | |||||||||||||
Giacomo Pignatelli, I barone di Cerchiara | Palamede Pignatelli | ||||||||||||
Restituta Caccietta | |||||||||||||
Fabrizio Pignatelli, I marchese di Cerchiara | |||||||||||||
Maria Cossa | Michele Cossa, VI signore di Procida | ||||||||||||
Lucrezia de Milà y Borja | |||||||||||||
Cornelia Pignatelli | |||||||||||||
Galeazzo Cicinelli, barone di Carpinone | Giovanni Battista Cicinelli, barone di Carpinone | ||||||||||||
Antonia Sanseverino | |||||||||||||
Vittoria Cicinelli | |||||||||||||
Ippolita Ferrillo | … | ||||||||||||
… | |||||||||||||
Controllo di autorità | VIAF (EN) 257662404 · ISNI (EN) 0000 0003 7897 8626 · BAV 495/163404 · CERL cnp02054825 · GND (DE) 1023896109 |
---|