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Luciano Canepari (pron. ; Venezia, 19 gennaio 1947) è un linguista italiano, docente all'Università degli studi "Ca' Foscari" di Venezia presso il dipartimento di Scienze del Linguaggio.
Dopo essersi formato a Venezia e specializzato all'estero, soprattutto in Gran Bretagna, Canepari si è dedicato alla fonetica approfondendone gli aspetti articolatori, nell'ottica del «metodo fonotonetico naturale».
Canepari s'interessa della descrizione della pronuncia e intonazione «neutra», secondo il metodo fonetico naturale, di 12 lingue: italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo, portoghese, russo, arabo, cinese, giapponese, hindi ed esperanto (comprese le principali varianti); ha ufficializzato la pronuncia «neutra moderna» dell'italiano, in sostituzione di quella «tradizionale», non più favorita dai professionisti della dizione; inoltre, ha descritto le 22 koinè regionali dell'italiano. Sta attualmente lavorando per descrivere anche le varianti regionali d'inglese, francese, tedesco, spagnolo e portoghese, sempre procedendo con registrazioni raccolte appositamente. S'interessa anche di vari dialetti d'Italia (una sessantina) e di lingue europee, asiatiche, americane, africane e oceaniane (250, finora). Infine, nel suo Natural Phonetics & Tonetics, ha dato la ricostruzione fonotonica schematica di 72 lingue morte.
Sperimentalmente ha introdotto la fonetica e l'ortologia in alcune scuole e in alcuni conservatorî musicali.
Come trascrittore, ha impostato e fornito le trascrizioni fonemiche per alcuni noti dizionari d'italiano e di lingue straniere.
A partire dall'IPA ufficiale, Canepari ha sviluppato un proprio sistema di trascrizione fonetica, ch'egli ritiene esser più ricco e accurato: il cosiddetto canIPA . Esso contiene 500 simboli di base, 300 complementari e 200 supplementari, ma è in continua espansione tramite l'ascolto di registrazioni di lingue da tutto il mondo[1].
L'IPA esteso proposto da Canepari si differenzia da quello ufficiale nella rinuncia all'uso di «segni diacritici» – che sarebbero fonte d'imprecisioni e incongruenze – fornendo al loro posto una grande varietà di simboli unici; inoltre, con l'IPA ufficiale non sarebbe possibile distinguere con sufficiente chiarezza le trascrizioni fonetiche da quelle fonemiche. Secondo Canepari, inoltre, l'IPA ufficiale – nonostante che sia dichiaratamente un alfabeto fonetico articolatorio – sarebbe viziato in alcuni punti da elementi di fonetica uditiva.
Canepari definisce il proprio metodo «fon(oton)etica naturale», poiché, nello stabilire il punto e il modo d'articolazione di un suono, si fa uso esclusivamente delle percezioni fornite dai sensi, senza ricorrere ad apparecchiature (per esempio, elaborazioni informatizzate del suono o riprese radiografiche degli organi fonatori).
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