Limmatquai

Var1 è un argomento che ha catturato l’attenzione di milioni di persone in tutto il mondo. Con una lunga storia che risale a secoli fa, Var1 ha svolto un ruolo fondamentale nella società e nella cultura. Dal suo impatto sulla politica e sull'economia alla sua influenza sulla vita quotidiana, Var1 ha lasciato un segno indelebile su ogni aspetto della vita moderna. Mentre continuiamo a esplorare e scoprire nuove sfaccettature di Var1, è fondamentale comprenderne l’importanza e l’impatto che continua ad avere sulle nostre vite. In questo articolo ci immergeremo nell'affascinante mondo di Var1 ed esploreremo le sue molteplici dimensioni.

Veduta panoramica del Limmatquai
Limmatquai
Localizzazione
StatoSvizzera (bandiera) Svizzera
CittàZurigo
Codice postale8001
Informazioni generali
Tipovia
Costruzione1823–1891
Collegamenti
InizioNeumühlequai
FineUtoquai
IntersezioniRudolf-Brun-Brücke-Mühlegasse, Rathausbrücke-Marktgasse, Münsterbrücke
Mappa
Map
Un tratto del Limmatquai, con ben visibili i campanili della Grossmünster
Edifici storici sul Limmatquai
La Haus zur Rüden e la Haus zur Zimmerleute, storici edifici sul Limmatquai
La Haus Bellevue e il Quaibrücke sul Limmatquai

Il Limmatquai è una strada del centro storico di Zurigo, in Svizzera, situata lungo la sponda orientale[1] del fiume Limmat (da cui prende il nome). Realizzata tra il 1823 e il 1891[2], ospita edifici storici, negozi alla moda e ristoranti[1][3].

Ubicazione

Il Limmatquai taglia in due la parte settentrionale del centro storico e si estende a sud della Bahnhofplatz e a nord della Utoquai e della Theaterstrasse.[4]

Storia

Il Limmatquai fu realizzato in tre fasi nel corso del XIX secolo.[2] In origine, una parte della via si chiamava Sonnenquai e un'altra Rathausquai.[2]

La prima fase di costruzione si ebbe tra il 1823 e il 1825, quando fu realizzata una piccola strada tra la Schlachthaus e la Rosengasse.[2]

Il Sonnenquai (ora Limmatquai) nel 1845 in un disegno di Isidore Laurent Deroy. Da sinistra a destra si vedono i campanili della Fraumünster, della Peterskirche e della Grossmünster, nonché il retro della Wasserkirche (a destra del ponte).

La seconda fase di costruzione si ebbe tra il 1855 e il 1859, quando la strada fu poi allungata fino al Neumühlequai.[2]

I lavori definitivi di ampliamento si ebbero poi tra il 1887 e il 1891.[2]

Dal 1933, il termine "Limmatquai" divenne un'espressione comune per indicare l'intera sponda destra del fiume Limmat.[2]

Nel gennaio del 2006, fu approvata un'opera di rinnovamento del Limmatquai.[2]

Edifici e luoghi d'interesse lungo il Limmatquai

Municipio di Zurigo

Tra i principali edifici del Limmatquai, figura il municipio di Zurigo (Rathaus), un edificio in stile barocco risalente al 1694-1698 e situato al nr. 71 della via.[1]

Wasserkirche

Altro storico edificio della via è la Wasserkirche, una chiesa tardo-gotica risalente al 1479-1484 e situata al nr. 31 del Limmatquai,[5] fra la Grossmünster e la Fraumünster.

Haus zur Rüden

Al nr. 42 del Limmatquai, si trova la Haus zur Rüden, un edificio risalente al XVII secolo, già sede della Gesellschaft zur Constaffel (gilda che originariamente accoglieva al suo interno i membri della classe dei ministeriali; dal 1490 tutti i cittadini non appartenenti ad alcuna altra gilda).[1]

Haus zur Zimmerleuten

Vicino alla Haus zur Rüden, si trova la Haus zur Zimmerleuten, un edificio del XVIII secolo, sede della gilda dei carpentieri.[1]

Zunfthaus zur Haue o Haus zur Haue

Al nr. 52 del Limmatquai, si trova la Haus zur Haue, sede della Zunft zum Kämbel (Gilda del Cammello), che accoglieva i mercanti specializzati nel commercio di vino e generi alimentari.

Haus zur Saffran

Al nr. 54 del Limmatquai, si trova la Haus zur Saffran, un edificio realizzato intorno al 1720, sede della gilda dei mercanti di spezie e di tessuti.[1]

Trasporti

Il Limmatquai è servito dalle linee di tram 4 e 15.[2]

Il Limmatquai nella cultura di massa

Note

  1. ^ a b c d e f Czupryn - Omilanowska - Schwendimann, Svizzera, Dorling Kindersley, London - Mondadori, Milano, 2005, p. 167
  2. ^ a b c d e f g h i (DE) Limmatquai, su alt-zueri.ch, Alt Züri. URL consultato il 31 gennaio 2016.
  3. ^ Limmatquai: dove la storia di Zurigo incontra moda e gastronomia, su zuerich.com, Zürich.com. URL consultato il 31 gennaio 2016.
  4. ^ Czupryn - Omilanowska - Schwendimann, op. cit., p. 161
  5. ^ Czupryn - Omilanowska - Schwendimann, op. cit., p. 166
  6. ^ (EN) Stephan Eicher – Les Filles Du Limmatquai, su discogs.com, Discogs. URL consultato il 31 gennaio 2016.

Voci correlate

Altri progetti

Controllo di autoritàVIAF (EN306376892 · GND (DE1048244202