La linea del fiume

Nel mondo di oggi, La linea del fiume è diventato un argomento di grande rilevanza e interesse per un ampio spettro della società. Sia a livello personale che professionale, La linea del fiume ha suscitato numerosi dibattiti e discussioni sulle sue implicazioni e conseguenze. Dalle sue origini ai giorni nostri, La linea del fiume ha avuto un impatto significativo sul modo in cui percepiamo il mondo che ci circonda. Nel corso degli anni, La linea del fiume si è evoluto e si è adattato ai cambiamenti e alle sfide dell'ambiente, dimostrando la sua capacità di rimanere rilevante e attuale in un mondo in costante trasformazione. In questo articolo esploreremo in dettaglio i molteplici aspetti e dimensioni di La linea del fiume, analizzando la sua influenza in diversi ambiti della vita e il suo ruolo nel plasmare il presente e il futuro.

La linea del fiume
Lingua originaleitaliano
Paese di produzioneItalia
Anno1976
Durata105 min
Generedrammatico
RegiaAldo Scavarda
SoggettoJacques Remy
SceneggiaturaAldo Scavarda, Massimo Dallamano
Casa di produzioneIstituto Luce
Distribuzione in italianoIstituto Luce
FotografiaArturo Zavattini
MusicheGiancarlo Chiaramello
Interpreti e personaggi

La linea del fiume è un film del 1976 diretto da Aldo Scavarda.

Scavarda, già noto come direttore della fotografia per Michelangelo Antonioni (L'avventura), girò il lungometraggio, incentrato sull'olocausto in Italia, nel 1975. A sua insaputa affidò la parte di un ufficiale tedesco a un nazista vero, Karl Hass, che dopo la guerra era finito a Cinecittà. Nel febbraio 1944 Scavarda, partigiano nella Brigata Vanni, venne torturato nella caserma di via Asti a Torino.[1]

Trama

Roma, 16 ottobre 1943. I tedeschi deportano i parenti e gli amici del piccolo Giacomo Treves che fortunosamente sfugge alla cattura. Il bambino viene affidato da un sacerdote, don Luigi, al borsaro nero Amedeo, poi inizia un avventuroso viaggio verso Londra dove il padre è speaker presso la BBC per le trasmissioni in italiano di Radio Londra.

Raggiunta la Francia, con l'aiuto dei partigiani di Susa, Giacomo si unisce a due aviatori inglesi della RAF e al dottor Roder, che viene preso dalle SS dopo essersi prestato come chirurgo per soccorrere i feriti dopo il bombardamento di una stazione ferroviaria. Con tenacia Giacomo entra nella "linea del fiume", nome convenzionale dell'organizzazione per l'espatrio clandestino, e viene raccolto dagli Alleati sbarcati in Normandia. A Londra finalmente trova il padre.

Distribuzione

Distribuito nei cinema italiani il 6 maggio 1976, lo stesso giorno del terremoto che scossò il Friuli.

Note

  1. ^ Alessandra Chetta, torino.corriere.it, 13-6-2022, https://torino.corriere.it/cultura/22_giugno_13/quel-nazista-vero-set-regista-partigiano-aldo-scavarda-e4441d88-eb3e-11ec-b89b-6b199698064a.shtml?refresh_ce. URL consultato il 6-1-2023.

Voci correlate

Collegamenti esterni