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Le Giuncacee (Juncaceae Juss., 1789) sono una famiglia di piante monocotiledoni dell'ordine Poales[1], che comprende 8 generi con circa 400 specie, tipiche degli ambienti umidi e palustri delle regioni temperate o fredde.
Sono generalmente piante erbacee annuali o perenni, dotate di rizomi striscianti, fusti eretti cilindrici, foglie lineari guainanti, spesso munite di ligula, e riunite in ciuffi basali.
I fiori ermafroditi sono generalmente piccoli, e raccolti in cime pluriflore, raramente isolati, con 6 tepali membranosi, 6 stami, ovario supero uni-triloculare con 3 carpelli. I fiori sono portati in infiorescenza ad antela terminale (pannocchie con rami laterali più sviluppati dei rami principali). All'ascella dell'antela spesso è presente una brattea (superante o no l'infiorescenza) con aspetto simile a una foglia oppure cilindrica (talvolta rigida e con terminazione spinosa) tanto da sembrare il prolungamento del fusto.
Si riproducono generalmente per impollinazione anemofila, in alcuni casi entomofila.[2]
La famiglia comprende i seguenti generi:[3]
In Italia vivono spontanee circa 40 specie raccolte nei generi Juncus (foglie giunchiformi, senza ciglia, capsula triloculare con semi numerosi) e Luzula (foglie con lamina piana - raramente giunchiforme - ciliata sul margine - almeno alla base -, capsula uniloculare con 3 semi).
Le Giuncacee vengono utilizzate per fare canestri o impagliare sedie (Juncus effusus), per la produzione di cordami (Juncus maritimus), o come piante ornamentali come bordure di specchi d'acqua o in stagni e laghetti.
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