Nell'articolo di oggi esploreremo l'affascinante mondo di Fiora, un argomento che da tempo cattura l'attenzione della società. Che sia per il suo impatto sulla storia, per la sua rilevanza oggi o per il suo potenziale futuro, Fiora ha suscitato un interesse costante in diversi ambiti ed è stato oggetto di numerosi dibattiti e studi. In questo articolo cercheremo di analizzare diversi aspetti legati a Fiora, dalla sua origine alle sue possibili implicazioni future, con l'obiettivo di offrire una visione completa di questo appassionante argomento.
Fiora | |
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Stato | ![]() |
Regioni | ![]() ![]() |
Lunghezza | 80 km |
Portata media | 12 m³/s |
Bacino idrografico | 825 km² |
Altitudine sorgente | 1 200 m s.l.m. |
Nasce | Santa Fiora 42°49′35.67″N 11°34′48.83″E |
Sfocia | mar Tirreno 42°19′42.75″N 11°34′27.75″E |
Il Fiora (Lat. Armenta o Armine) è un fiume che nasce dal versante grossetano del Monte Amiata, proprio sotto il pavimento della Chiesa della Madonna della Neve, una chiesa cinquecentesca del paese di Santa Fiora da dove è visibile la sorgente.
Il corso d'acqua, dirigendosi verso sud, attraversa l'estremità meridionale della Toscana interessando, oltre al comune di Santa Fiora, i territori di Castell'Azzara, Semproniano, Sorano e quelli di Manciano e Pitigliano tra i quali segna il confine.
Subito dopo, entra nel Lazio interessando i territori comunali di Ischia di Castro e Canino, prima di entrare nella Maremma laziale e attraversare interamente il comune di Montalto di Castro dove, presso Vulci, si trova il celebre Ponte dell'Abbadia che, secondo una leggenda, venne costruito in una sola notte dal Diavolo.
Il corso d'acqua sfocia nel Mar Tirreno a sud-ovest di Montalto di Castro, presso la località di Montalto Marina.
Il fiume Fiora, pur non compreso nel sistema delle aree protette, è un sito di interesse regionale (SIR), di tipo sia pSIC (sito di importanza comunitaria) che ZPS (zona di protezione speciale)[1] . Precisamente, è stato incluso l'"alto corso del fiume Fiora" tra i siti di interesse comunitario della provincia di Grosseto (cod. IT51A0019), insieme ai "Fondali tra le foci del fiume Chiarone e fiume Fiora", anch'essi proposti come sito di interesse comunitario (cod. IT6000001)[2].
Fiume Fiora | |
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Tipo di area | SIR |
Codice EUAP | non incluso |
Class. internaz. | pSIC, ZPS (cod.: IT6000001 e IT51A0019)) |
Stati | ![]() |
Regioni | ![]() ![]() |
Province | ![]() ![]() |
Mappa di localizzazione | |
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I principali elementi di criticità interni al SIR sono[1]:
I principali elementi di criticità esterni al sito sono[1]:
I principali obiettivi di conservazione da adottare sono[1]:
Indicazioni per le misure di conservazione[1]:
Le tipologie ambientali prevalenti nel SIR sono corsi d'acqua e vegetazione dei greti sassosi e dei terrazzi fluviali (garighe a santolina), formazioni arboree ripariali, versanti boscati a dominanza di latifoglie termofile e mesofile. Altre tipologie ambientali rilevanti: zone agricole, pascoli, casolari sparsi.
L'alveo del Fiume Fiora è ampio e caratterizzato da vegetazione discontinua ed utilizzato da specie ornitiche rare e minacciate tipiche delle garighe e degli altri ambienti aperti. Tra esse, l'ortolano (Emberiza hortulana) è segnalato come nidificante, sebbene questo dato sia da confermare. Sono comunque presenti ambienti molto idonei per questa specie.
Sono presenti importanti popolamenti faunistici, legati agli ambienti fluviali ben conservati. L'area protetta è un sito di rilevante importanza per la conservazione di Lutra lutra, presente con quella che è forse l'ultima popolazione vitale della Toscana.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 244743084 · LCCN (EN) sh2002006913 · J9U (EN, HE) 987007554251705171 |
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