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Fausto Pepe | |
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Sindaco di Benevento | |
Durata mandato | 30 maggio 2006 – 20 giugno 2016 |
Predecessore | Sandro Nicola D'Alessandro |
Successore | Clemente Mastella |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Democratico (dal 2009) In precedenza: DC (fino al 1994) CCD (1994-1998) CDR (1998) UDR (1998-1999) UDEUR (1999-2009) |
Titolo di studio | Laurea in ingegneria civile |
Università | Università degli studi di Napoli Federico II |
Professione | Ingegnere |
Fausto Pepe (Benevento, 19 aprile 1963) è un ingegnere e politico italiano, consigliere comunale a Benevento dal 1996, ricopre incarichi nella commissione urbanistica, nella commissione lavori pubblici e nel settore dei servizi sociali della sua città, fino a ricoprire la carica di sindaco di Benevento dal 2006 al 2016[1].
Nato e cresciuto a Benevento, Fausto Pepe[2] ha sposato nel 1993 Silvia Ullo ed ha due figli, Filippo e Giorgio.
Ha frequentato dapprima il liceo scientifico Gaetano Rummo di Benevento e successivamente l'Università degli Studi di Napoli Federico II dove si è laureato in ingegneria civile con 107/110.
Dopo aver conseguito l'abilitazione all'esercizio della professione di ingegnere nel 1992 è stato C.T.U. (Consulente Tecnico di Ufficio) per il Tribunale di Benevento.
Nell'ottobre del 1999 è stato incaricato quale Responsabile della Direzione del Settore Tecnico per il Comune di Morcone, a seguito di conferimento incarico con Decreto Sindacale del 12 ottobre 1999 ai sensi dell'art.6, comma 4, legge n.127/1997 e del Regolamento Comunale sull'Organizzazione degli Uffici e dei Servizi[3], carica che ricoprirà sino al maggio 2006.
Da aprile 2004 a gennaio 2005 è nominato componente della CAV (Commissione di Alta Vigilanza sui PTTA 94/96, Piano Triennale Tutela Ambientale, istituita con deliberazione di Giunta Regionale n.8826 del 22 novembre 1998), con Decreto del Presidente della Giunta Regionale della Campania, lavorando sull'analisi, il controllo e l'approvazione dei progetti inerenti al risanamento ambientale in Regione Campania.
Nel gennaio 2005 viene nominato Direttore Dipartimentale dell'ARPAC (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Campania) per Benevento e provincia[4], e si occupa di tutte le attività inerenti agli aspetti direttivi, gestionali e tecnici relativi alla sua carica.
La sua attività politica comincia tra le file della Democrazia Cristiana nell'area culturale dossettiana del partito, la cosiddetta "corrente di sinistra" della DC.
Entra a far parte del consiglio comunale di Benevento nel 1996 a seguito delle elezioni comunali di quell'anno. Successivamente viene rieletto nel 2001. In consiglio comunale a Benevento fa parte della Commissione Urbanistica, della Commissione Lavori Pubblici e di quella dei Servizi Sociali.
Alle elezioni comunali del 2006, sostenuto dalla coalizione di centro-sinistra "L'Unione", vince le elezioni contro il sindaco uscente Sandro Nicola D'Alessandro al primo turno ottenendo oltre il 56% delle preferenze[5], diventando sindaco di Benevento e insediandosi il 30 maggio.
A luglio 2009 abbandona i Popolari UDEUR di Clemente Mastella che nel frattempo lascia il centro destra e aderisce ufficialmente al Partito Democratico, confermando la sua permanenza nel centro sinistra.
Nelle elezioni comunali di Benevento del maggio 2011 si ricandida come sindaco uscente del PD e viene riconfermato primo cittadino di Benevento con il 51.7% delle preferenze[6].
Tale ruolo a livello politico amministrativo lo porta alla nomina di componente della segreteria di Presidenza dell'Associazione Nazionale Comuni Italiani[7].
Tra le attività correlate alla carica partecipa periodicamente alle assemblee dell'ATO Calore Irpino (Autorità Ambito Territoriale Ottimale 1 Campania), che consorzia 117 comuni della provincia di Avellino e 195 comuni della provincia di Benevento[8].
Nell'arco del suo mandato, tra gli obiettivi inizialmente posti nel programma elettorale, sono stati conseguiti:
Durante il suo mandato come primo cittadino, tra i più importanti provvedimenti c'è il Riconoscimento dei debiti fuori Bilancio ai sensi del Testo Unico Enti Locali. Nel luglio 2014 sono state chiuse transazioni per circa 5 milioni di euro, partendo da un valore originario di circa 6 milioni e 500 000 con i creditori del Comune di Benevento, con un risparmio considerevole per le casse comunali del 20% circa[13].
Nel 2013 viene coinvolto in un'indagine che ipotizza i reati di concussione anche elettorale, corruzione, truffa aggravata, turbative di gare, frodi nelle pubbliche forniture, falsità ideologiche, abusi di ufficio e frodi fiscali tramite l’emissione di fatture false.[17] È stato assolto da tutto.[18].
Nella seduta del 15 settembre 2014 del Consiglio Comunale di Benevento, la maggioranza ha approvato ulteriori debiti fuori Bilancio. In questo modo mancano poco più di 2 milioni per sanare l'intero debito[19].
Nel giugno 2015, ha organizzato il primo gay pride nella città di Benevento, ma non parteciperà alla parata, suscitando ostilità agli ambienti LGBT.[20]
Nel dicembre 2015 il sindaco e due dirigenti vengono condannati dalla Corte dei Conti per la nomina, dichiarata illegittima, di un altro dirigente.[21] A tale sentenza è stato proposto ricorso che ha vinto ed è stato assolto in via definitiva.