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Cristiano Bortone (Roma, 2 luglio 1968) è un regista cinematografico, produttore cinematografico e sceneggiatore italiano.
Con il film Rosso come il cielo vince il Premio David Giovani ai David di Donatello 2007.[1]
Finito il liceo si trasferisce negli Stati Uniti per frequentare il corso di studi in cinema alla University of Southern California. Si laurea nel 1991 alla New York University in regia e produzione cinematografica e televisiva.[2]
Tornato in Italia fonda nel 1992 la società Orisa Produzioni. Ad oggi ha prodotto lungometraggi, documentari e programmi televisivi per i maggiori network italiani. Come regista ha firmato lungometraggi per il cinema, documentari e reportage.[3]
Il suo primo film Oasi, interpretato da Henry Arnold e da Valentina Cervi ai suoi esordi, viene presentato alla Mostra del cinema di Venezia[4] del 1994 ma non riscuote successo e non viene distribuito in sala.
È del 2000 Sono positivo, commedia nera sul tema dell'AIDS, tratto dalla commedia Ciò l'aids di Giuseppe Pasculli.[5][6] Il film è stato presentato al Toronto Italian Film Festival e al São Paulo International Film Festival.[7]
Nel 2002 Bortone e Daniele Mazzocca realizzano L'erba proibita, film documentario sulla marijuana con la partecipazione di comici come Dario Fo, David Riondino e Paolo Rossi.[8][9] Parallelamente continua l'attività di Bortone come produttore. Nel 2006 viene candidato ai Nastri d'argento come miglior produttore per il film Saimir, opera prima di Francesco Munzi.[10]
Nel 2006 il suo nuovo film Rosso come il cielo, ispirato alla vita del montatore del suono Mirco Mencacci, viene presentato nella sezione "Alice nella Città" della prima Festa del cinema di Roma. Il film viene distribuito in tutto il mondo.[11] In Giappone viene trasposto in un romanzo dal titolo "La luce di Mirco" (ミルコのひかり?).
Bortone collabora alla sceneggiatura della miniserie Moana prodotta da Sky Italia e co-produce con CWP e Constantin Film la commedia Indovina chi sposa mia figlia! (Maria, ihm schmeckt's nicht!) con Lino Banfi e Sergio Rubini, che in Germania supera 1,5 milioni di spettatori.[12]
Nel 2009 al 2011 è docente di Regia al alla scuola di cinema ACT Multimedia di Cinecittà.[13]
Nel 2012 Bortone torna alla regia con 10 regole per fare innamorare, interpretato da Vincenzo Salemme e la giovane star del web Guglielmo Scilla. Il film è anche un libro pubblicato da Feltrinelli[14] e viene adattato in un remake[15] nella Repubblica Ceca.
Nello stesso anno Bortone co-produce con Eyeworks e la società dei Fratelli Dardenne il film del regista Stijn Coninx Marina, storia sull'emigrazione italiana e sulla musica degli anni cinquanta con Donatella Finocchiaro e Luigi Lo Cascio. Il film, con più di 500.000 presenze, diventa uno dei più grandi incassi della storia del cinema fiammingo.[16]
Dal 2013 è docente nel corso di Produzione e regia all’Accademia del Cinema di Pechino[17].
Nel 2014 è tra i fondatori e amministratore delegato dell'associazione di produttori sino-europei Bridging the dragon, partner ufficiale dell'European Film Market e del Marché du Film di Cannes e attiva nel favorire la collaborazione tra Europa e China.[18] L'anno successivo fonda la società di produzione Yiyi pictures con sede a Shanghai.[2]
[19] Nel 2015 torna a produrre un'opera prima, il film The Habit of Beauty del regista italo-inglese Mirko Pincelli. Ambientata fra Londra e Trento, il film è interpretato da Francesca Neri e Vincenzo Amato.[20]
Nel 2016 presenta il film come regista Caffè, con Ennio Fantastichini, Zhuo Tan e la star belga Koen de Bouw. Il film è la prima co-produzione ufficiale tra Italia e Cina.[21] È stato presentato come Evento Speciale durante le Giornate degli autori, al Beijing international film festival e candidato ai China Media awards del Festival internazionale di Shanghai.[22]
Nel 2020 ha iniziato la produzione del film La ricetta italiana. Il film è di nuovo una coproduzione tra Italia e Cina. È una commedia romantica diretta dalla regista Zuxin Hou e interpretata dall'attrice Yao Huang.[23] Il distributore cinese è la comedy house Kaixin Mahua, dietro ad alcuni dei più grandi blockbuster cinesi degli ultimi anni.[24]
Nel 2021 viene annunciato che produrrà in Cina un film basato sul libro Cento giorni di felicità di Fausto Brizzi.[25]
Cristiano Bortone è membro dell'Atelier du Cinema Européen (ACE), dell'European Film Academy, dell'European Producer’s Club; è stato consulente del programma MEDIA.[2][26]
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