Colonna

Portico a colonne binate (Chiostro di San Zeno Maggiore, Verona)

La colonna è un elemento architettonico verticale portante di sezione circolare formato generalmente da base, fusto e capitello; se la sezione del fusto ha una qualunque altra forma che non sia il cerchio, si parla più propriamente di pilastro.

Storia

Egitto

Nell'antica architettura egizia già nel 2600 a.C. l'architetto Imhotep fece uso di colonne di pietra la cui superficie era scolpita per rappresentare la forma di gruppi di canne di papiro, loto e palma. Scolpite nella pietra, le colonne erano riccamente decorate con geroglifici, testi, immagini rituali e motivi naturali intagliati e dipinti. Esempi di colonne egiziane si trovano nella grande sala ipostila di Karnak (circa 1224 a.C.), che contiene 134 colonne allineate in 16 file, con alcune colonne che raggiungono altezze di 24 metri.

Un tipo di colonna molto usata nell'Antico Egitto è la colonna papiriforme. L'origine di queste colonne risale alla V dinastia. Sono composte da steli di loto (papiro): il capitello, invece di aprirsi a forma di campanula, si gonfia e poi si restringe di nuovo come un bocciolo. La base si assottiglia per assumere la forma di una semisfera come lo stelo del loto.

Jean-François Champollion definì "protodorica" la colonna con fusto scanalato del tempio di Beit el-Wali.

Persia

Alcune delle colonne più elaborate nel mondo antico erano quelle dei persiani, in particolare le imponenti colonne di pietra erette a Persepoli,che includevano strutture a doppio toro nei loro capitelli.
La sala delle cento colonne di Persepoli, che misura 70×70 metri, fu costruita dal re achemenide Dario I (524-486 a.C.) e contiene colonne alte con capitelli a testa di toro usate per i portici e per sostenere i tetti dell'ipostilo, in parte ispirati all'antico precedente egiziano. Poiché le colonne sostenevano travi di legno anziché pietra, potevano essere più alte, più sottili e più distanziate di quelle egiziane.

Antica Grecia e Roma

Colonna confrontata con: semicolonna, pilastro, parasta, lesena Ordini: greci scanalati (dorico, ionico, corinzio), etrusco liscio (tuscanico), romano scanalato (composito). Colonne doriche (prime 3 a sinistra), ioniche (3 centrali) e corinzie (2 a destra).

Medioevo

Le colonne, o almeno quelle esterne strutturali di grandi dimensioni, sono diventate molto meno significative nell'architettura del Medioevo. Le forme classiche furono abbandonate sia nell'architettura bizantina che in quella romanica e gotica in Europa a favore di forme più flessibili, con capitelli che spesso usavano vari tipi di decorazione a fogliame, e in Occidente scene con figure scolpite in rilievo.

Durante il periodo romanico, i costruttori continuarono a riutilizzare e imitare antiche colonne romane ove possibile.

Nel medioevo furono adottate anche eleganti colonne tortili, spesso decorate con mosaici.

Nomenclature diverse

Oltre alle ordinarie definizioni per stile vengono assegnate diverse altre denominazioni alla colonna, a seconda del posizionamento, della lavorazione o della funzione diversa da quella di sostegno architettonico.

In rapporto con l'edificio

Colonna originale con rivestitimento di epoca successiva

Secondo la lavorazione del fusto

In funzione dell'ornamentazione