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Ione clorito | |
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Nome IUPAC | |
clorito | |
Nomi alternativi | |
clorito(1-) diossoclorato(III) | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | ClO2− |
Massa molecolare (u) | 67,452 |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 215-285-9 |
PubChem | 197148 |
SMILES | Cl=O |
Indicazioni di sicurezza | |
Simboli di rischio chimico | |
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attenzione | |
Frasi H | --- |
Consigli P | --- |
L'anione clorito,[1] di formula chimica ClO2−, è l'ossoanione del cloro trivalente e allo stato di ossidazione +3.
Si forma dal biossido di cloro:
I cloriti dei metalli pesanti esplodono se riscaldati o per urto meccanico.
Riscaldando le soluzioni avviene la dismutazione:
Disproporzionamenti più veloci sono quelli fotocatalizzati, a pH=4:
a pH=8,4:
L'acido cloroso HClO2 è stabile solo a basse concentrazione, perciò non può essere concentrato. Ciò lo rende un prodotto non commerciale. Comunque, il corrispondente sale di sodio, il clorito di sodio, è stabile e commercialmente molto diffuso. I sali corrispondenti dei metalli pesanti (Ag+, Hg+, Tl+, Pb2+, Cu2+ e NH4+) si decompongono in maniera esplosiva quando riscaldati oppure per frizione.
I cloriti sono prodotti derivati dai clorati. Ad esempio, il clorito di sodio è prodotto seguendo questo schema: