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La Carta del Partito del Lavoro di Corea (조선로동당규약?, 朝鮮勞動黨規約?, Joseon rodongdang gyuyakLR, Chosŏn rodongdang kyuyakMR ) è lo statuto del Partito del Lavoro di Corea e ne definisce l'organizzazione, il compito e la metodologia.[1]
La prima Carta fu adottata il 30 agosto 1946 nel I Congresso del Partito del Lavoro di Corea. Fu modificata dal II Congresso il 30 marzo 1948 e dal III Congresso, con ampie revisioni nell'aprile 1956. Il IV Congresso emendò la carta il 18 settembre 1961, il V Congresso il 13 novembre 1970 e il VI Congresso il 10 ottobre 1980.[2]
Nessun plenum del Comitato centrale è stato convocato tra il 1993 e il 2010,[3] anche se la Carta ne prevedeva uno almeno ogni sei mesi.[4] Di conseguenza, la composizione del CC rimase a lungo invariata.[5] In violazione della Carta, Kim Jong-il è stato nominato Segretario Generale del WPK nel 1994 in un annuncio congiunto del VI Comitato Centrale e della CMC, piuttosto che eletto da un plenum del Comitato Centrale.[6]
Il 26 giugno 2010 il Politburo annunciò la convocazione di delegati per la III conferenza del partito,[3] con la necessità di "riflettere le richieste dello sviluppo rivoluzionario del partito, che sta affrontando cambiamenti critici nello sviluppo della nazione potente e prospera e del Juche."[3] La Conferenza si è riunita il 28 settembre 2010, rivedendo la Carta del Partito[5][7] ed eleggendo (e revocando) i membri del Comitato centrale, il Segretariato, il Politburo, il Presidium e altri organi.[3] L'obiettivo finale del PLC fu cambiato dalla "realizzazione di una società comunista" (sebbene il principio rivoluzionario del marxismo-leninismo fosse ancora menzionato)[8] a quello di "incarnare la causa rivoluzionaria della Juche nell'intera società".[9] Al Comitato centrale fu data la possibilità di convocare arbitrariamente un congresso con un preavviso di sei mesi,[9][10] e il Segretario generale divenne anche capo della Commissione militare centrale.[11] Furono aggiunti inoltre due nuovi capitoli: "Il partito e il potere popolare" e "Il Simbolo e la bandiera del Partito".[12]
La IV Conferenza del partito del 2012 pose il kimilsunghismo-kimjonghilismo come "l'unica idea alla guida del partito"[13][14][15] e furono eliminati i riferimenti al marxismo-leninismo.
Durante il VII Congresso del Partito, il 9 maggio 2016 la carta è stata modificata "come richiesto dalla realtà in via di sviluppo".[16] Alla Carta è stata aggiunta la politica di perseguire sia la crescita economica che la capacità di armi nucleari.[17] Il Segretariato è stato nominato Ufficio politico esecutivo del Partito del Lavoro Corea e il primo segretario del partito divenne presidente del Partito.
La Carta definisce il Partito del Lavoro di Corea come un "partito rivoluzionario della classe operaia" che "rappresenta gli interessi della nazione e del popolo coreano",[18] e il suo compito immediato è quello di "raggiungere una perfetta vittoria del socialismo nella parte settentrionale e completare i compiti rivoluzionari per l'ottenimento della liberazione nazionale e della democrazia popolare in tutto il paese".[19][20] Questo compito deve essere raggiunto eseguendo la rivoluzione e le attività di costruzione del socialismo sotto la sola guida esclusiva del leader, applicando la sua ideologia rivoluzionaria come linea guida.[1][18] La Carta stabilisce che il Partito guida tutti gli organi statali e sociali della Corea del Nord.[21]
La Carta stabilisce il centralismo democratico come modello organizzativo.[22] Il Congresso è l'organo supremo del partito e quando non è in sessione, il partito è diretto dal Comitato Centrale.[23] Secondo la Carta, il Comitato centrale viene eletto dai deputati del Congresso ed elegge il presidente del partito, i membri del Politburo, il suo Presidium, l'Ufficio politico esecutivo e i membri della Commissione di controllo e della Commissione militare centrale (CMC).[16][24] Il Comitato centrale non è un organo permanente e deve riunirsi almeno una volta ogni sei mesi.
La Carta può essere modificata da un Congresso o da una Conferenza del partito.[10][15][25]
Secondo l'articolo 27 della Carta, la CMC è il più alto organo del Partito in ambito militare e gestisce l'Armata Popolare Coreana e le politiche di difesa,[26] nonostante sia de facto surclassata dalla Commissione per gli Affari di Stato.[27]
L'articolo 28 istituisce la Commissione di controllo per indagare le sospette violazioni della Carta da parte dei membri del partito.[25][28]