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María del Carmen Franco y Polo | |
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Duchessa di Franco Grande di Spagna | |
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In carica | 26 novembre 1975 – 29 dicembre 2017 |
Successore | María del Carmen Martínez-Bordiú y Franco |
Nome completo | María del Carmen Ramona Felipa María de la Cruz Franco y Polo |
Altri titoli | Marchesa consorte di Villaverde |
Nascita | Oviedo, 14 settembre 1926 |
Morte | Madrid, 29 dicembre 2017 |
Luogo di sepoltura | Cattedrale dell'Almudena, Madrid |
Dinastia | Franco |
Padre | Francisco Franco |
Madre | Carmen Polo, I signora di Meirás |
Consorte | Cristóbal Martínez-Bordiú, X marchese di Villaverde |
Figli | María del Carmen, duchessa d'Angiò e Cadice María de la O Martínez-Bordiú Francisco Franco, XI marchese di Villaverde María del Mar Martínez-Bordiu José Cristóbal Martínez-Bordiú María de Aránzazu Martínez-Bordiú Jaime Felipe Martínez-Bordiú |
Religione | Cattolicesimo |
María del Carmen Franco y Polo, I duchessa di Franco, grande di Spagna, marchesa di Villaverde (Oviedo, 14 settembre 1926 – Madrid, 29 dicembre 2017), aristocratica spagnola, era l'unica figlia del Caudillo di Spagna, il dittatore Francisco Franco e di sua moglie Carmen Polo y Martínez-Valdés.[1][2][3]
Carmen Franco nacque a Oviedo il 14 settembre 1926. Al battesimo ricevette i nomi di María del Carmen Ramona Felipa María de la Cruz. Detto sacramento le fu amministrato nella chiesa di San Juan el Real a Oviedo, la stessa dove i suoi genitori si sposarono. Nella sua infanzia e giovinezza era conosciuta con diversi soprannomi, come Nenuca, Carmelilla, Carmencita, Cotota e Morita.
Il 10 aprile 1950, nella cappella del Palazzo Reale di El Pardo a Madrid, si sposò con il chirurgo Cristóbal Martínez-Bordiú, X marchese di Villaverde, dalla quale ebbe sette figli, tutti nati nella stessa residenza.[4] Martínez-Bordiú era un chirurgo di rilievo, e nel 1968 diresse la prima operazione di trapianto di cuore in Spagna.
Poco dopo la morte di suo padre nel 1975, re Juan Carlos la creò duchessa di Franco e Grande di Spagna nel suo pieno diritto, con il titolo onorifico di Doña e stemma di nuova creazione. Questo stemma è una variante dello stemma della famiglia de Andrade della Galizia, dal quale ella discende due volte dal ramo Pardo de Andrade, e ancora due volte dal VII Conte di Lemos e Sarria.
Il 12 luglio 1979 venne salvata con la madre e altre persone, tra cui parte della famiglia, dall'incendio scoppiato nell'Hotel Corona de Aragón di Saragozza, dove alloggiava per partecipare alla laurea militare di suo figlio José Cristóbal. Molti sospettarono che l'incendiò non fosse accidentale.[5][6]
Visse a Madrid e fu presidente onoraria della Fondazione Nazionale Francisco Franco. Nel novembre del 2008 venne pubblicato il libro Franco, mi padre, una specie di biografia su suo padre, contenente anche testimonianze personali, scritta dagli storici Jesús Palacios e Stanley George Payne.[7][8]
Il 19 ottobre del 2013 venne nominata dama del Corpo della Nobiltà del Principato delle Asturie.[9]
Affetta da un carcinoma della vescica dall'estate precedente, per il quale non volle ricevere trattamenti, morì nella sua residenza nel quartiere Salamanca di Madrid il 29 dicembre 2017 all'età di 91 anni.[10] Le esequie si tennero nella chiesa di San Francisco de Borja e furono presiedute dal cardinale Antonio Cañizares Llovera. Al termine del rito la sua salma fu cremata nel crematorio del cimitero de la Almudena e le ceneri sepolte nella tomba di famiglia nella cripta della cattedrale dell'Almudena a Madrid, insieme a quelle di suo marito, Cristóbal Martínez-Bordiú.
Con il marito ebbe sette figli:
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