In questo articolo verrà affrontato il tema Alessandro Dommarco da diverse prospettive, analizzandone l'importanza, l'impatto e la rilevanza nella società odierna. Verranno esplorati vari aspetti legati a Alessandro Dommarco, nonché le sue implicazioni a livello sociale, culturale, economico e politico. Nel corso dell'articolo verranno presentate diverse opinioni e punti di vista, con l'obiettivo di offrire una visione completa e arricchente su Alessandro Dommarco. Inoltre, verranno esaminate possibili soluzioni e iniziative per affrontare le sfide che Alessandro Dommarco pone, al fine di favorire il dialogo e la riflessione attorno a questo tema.
Collaboratore di vari periodici, nel 1957 fondò la rivista "Marsia". Specialista di letteratura francese, pubblicò traduzioni di Stéphane Mallarmé e Jean Cassou, ma anche di Alfred Tennyson e Nosside[2]. La sua prima opera in dialetto ortonese, Tèmbe stórte (Roma, Quaderni di Marsia, 1970) venne poi inclusa con altre poesie in
Da mó ve diche addìje (Roma, Bulzoni, 1980), con prefazione di Tullio de Mauro e saggio introduttivo di Emerico Giachery[2]. Pubblicò poi Passeggiate Ortonesi (Roma, T.E.R., 1991). Tradusse in dialetto i lirici greci (Saffo, Alceo, Anacreonte, Archiloco), e curò la pubblicazione di un'antologia della migliore produzione poetica di suo padre: Luigi Dommarco, Poesie scelte (Roma, Ed. Dell'Urbe, 1984).
Nel 1996 l'editore Scheiwiller pubblicò il suo compendio poetico, Poesie in dialetto, a cura della studiosa Antonella Del Ciotto.
«l'abruzzese Alessandro Dommarco, domina non solo la poesia abruzzese, ma di tutta l'immensa, disperata provincia meridionale, una produzione vasta, da esplorare.»
«In raccoglimento non esente da malinconia, Alessandro Dommarco persevera attraverso gli anni nella sua vocazione di custode attento di memorie regionali e familiari e di squisito poeta sottovoce.»
(Emerico Giachery, Dialetti in Parnaso, Giardini, 1992[6])
Secondo Antonella Del Ciotto, curatrice della sua opera:
«Alessandro Dommarco giunge al dialetto, non senza averlo sperimentato, dopo un lungo tirocinio in lingua. La parlata ortonese infatti gli permette di dissolvere ogni residuo di eccessiva letterarietà e di classicità che si stava insinuando nella sua produzione in italiano, gli assicura inoltre il consapevole riappropriarsi dei più saldi nuclei ispirativi della sua lirica e la corrispondenza tra significato e suono, tra contenuto e forma. Il ricorso a questo nuovo o se vogliamo ancora scarsamente esplorato mezzo espressivo nasce anche da una suggestione sua propria, forse quella di rendere poetico un linguaggio che non gli offriva altro che "materiali grezzi" o comunque poco sfruttati, capaci però di provocare lo straniamento delle cose, di caricarsi di allusioni, di diventare simbolo. Il suo dialetto, nient'affatto cedevole all'immediatezza delle occasioni aneddotiche e campanilistiche, diventa una lingua ricercata, quella, appunto, assoluta e universale della poesia.[7]»
Opere
Immagini e miti, Roma, 1951
Il Fauno (Traduzione da S. Mallarmé), Roma, Puggi, 1955
Frutti Avari, Roma, Ed. Quaderni di Marsia, 1959
Tèmbe stórte (poesie in dialetto abruzzese), Roma. Ed. Quaderni di Marsia, 1970
Da mó ve diche addìje, Roma, Bulzoni, 1980
Colloqui con Isabella, 14 poesie, Roma. T.E.R., 1989
Lamento di Adamo, Roma, T.E.R, 1989
Passeggiate ortonesi (poesie in dialetto), Roma, T.E.R., 1991
Pioggia, Roma, T.E.R., 1993
Poesie in dialetto, a cura di Antonella Del Ciotto, Milano, Scheiwiller, 1996
Postume:
Le parole ritrovate. Racconti e altre prose, a cura di Antonella Del Ciotto, Lanciano, Carabba, 2010
Memoria d'amore, a cura di Antonella Del Ciotto, Lanciano, Carabba, 2017
Emerico Giachery, Dialetti in Parnaso, Pisa, Giardini Editori, 1992
Vittoriano Esposito, Poesia, non-poesia, anti-poesia del '900 italiano (Foggia, Bastogi, 1992)
Franco Brevini, La poesia in dialetto, v. III, Milano, Mondadori / I Meridiani, 1999
Mauro Vanni e Carlo Sanvitale (a cura di), Casadommarco, con saggi di Ottaviano Giannangeli e Antonella Del Ciotto, Ortona, Progetti Farnesiani Edizioni, 2000
Ottaviano Giannangeli, Alfredo Luciani e Alessandro Dommarco. Pietre miliari del Novecento dialettale abruzzese, in "Il Belli", Roma, a. II, n. 3, dic. 2000 (poi in Scrittura e radici. Saggi 1969-2000, Lanciano, Carabba, 2002)