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Vena cefalica | |
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Anatomia del Gray | (EN) Pagina 661 |
Sistema | Apparato circolatorio |
Distretto drenato | Parte superficiale del braccio e dell'avambraccio |
Vasi accolti | Vene superficiali minori del braccio e dell'avambraccio |
Confluisce in | Vena ascellare |
Vena | vena ascellare e median cubital vein |
Identificatori | |
MeSH | Brachiocephalic+veins |
TA | A12.3.08.015 |
FMA | 13324 |
La vena cefalica (o vena antecubitale) è un vaso sanguigno superficiale dell'arto superiore che drena il sangue dalle regioni superficiali del braccio; gran parte del sangue che defluisce dalla mano viene raccolto da questo vaso.[1]
La vena cefalica, in cui sfociano molti vasi minori della mano, percorre il versante laterale del polso; corre lungo l'avambraccio, satellite del nervo cutaneo laterale dell'avambraccio (ramo del nervo perforante di Casserio), nel braccio e, dopo aver trapassato l'aponeurosi clavi-coraco-ascellare[1], si getta nella vena ascellare. Lungo il suo percorso nel braccio raccoglie le vene cefalica accessoria e axillobrachiale.
Prende il nome di vena cefalica accessoria un vaso sanguigno che percorre il margine radiale dell'avambraccio e si unisce alla vena cefalica poco sopra il gomito.
A causa della sua relativa facilità di individuazione, la vena cefalica viene spesso usata per effettuare prelievi di campioni di sangue, per la somministrazione di farmaci, soluzioni o nutrizione artificiale per via endovenosa[2]. Inoltre si può accedere alla vena cava superiore attraverso l'isolamento chirurgico della vena cefalica, succlavia e giugulare, interna o esterna.[3]
Inoltre rappresenta un importante repere chirurgico nella via di accesso alla spalla deltoideo-pettorale, una delle più comunemente usate nella chirurgia “open” dell’articolazione della spalla.[4]
La vena cefalica viene facilmente individuata anche in altri mammiferi, per questo i prelievi di sangue a canidi e felini vengono effettuati preferibilmente attraverso questo vaso.[5]