In questo articolo analizzeremo in modo approfondito Vecchio Amaro del Capo e il suo impatto sulla società odierna. Vecchio Amaro del Capo è un argomento che ha suscitato grande interesse e dibattito negli ultimi anni, ed è di vitale importanza per comprendere diversi aspetti della nostra vita quotidiana. In questo articolo esploreremo i vari aspetti di Vecchio Amaro del Capo ed esamineremo come si è evoluto nel tempo. Inoltre, ne analizzeremo le implicazioni in diversi ambiti, dalla cultura alla politica, alla tecnologia e all'economia. Con un approccio critico e oggettivo cercheremo di far luce su Vecchio Amaro del Capo e sul suo impatto sulla società moderna.
Vecchio Amaro del Capo | |
---|---|
![]() | |
Categoria | Bevanda alcolica |
Tipo | Amaro |
Marca | Gruppo Caffo 1915 |
Nazione | ![]() |
Slogan | Capolavoro ghiacciato |
Il Vecchio Amaro del Capo è un amaro italiano della Distilleria Caffo prodotto a Limbadi, in provincia di Vibo Valentia. Prende il nome da Capo Vaticano, località raffigurata sull'etichetta, nei pressi di Tropea.
È composto da acqua, alcool neutro, zucchero, infusi di erbe ed aromi naturali. Per la preparazione vengono fatte macerare per qualche giorno nell'alcool a 90° circa una ventina di ingredienti naturali tutti prodotti da piante che crescono in Calabria, tra i quali: mandarino, anice, arance, camomilla, ginepro, liquirizia, menta e issopo.
Il liquore ha un colore ambrato e si caratterizza per il suo gusto dolce-amaro e dal retrogusto fortemente aromatico. Ha una gradazione alcolica del 35%.
È consigliato consumarlo ghiacciato (-20 °C), in bicchieri anch'essi ghiacciati.
Nel giugno del 2016 è stato premiato a Neustadt, in Germania, come “il miglior liquore alle erbe per l'anno 2016” durante il Concorso Internazionale Isw.[1]