In matematica, in particolare in algebra lineare, il teorema di Laplace o sviluppo di Laplace, il cui nome è dovuto a Pierre Simon Laplace, è una formula che permette di calcolare il determinante di una matrice (quadrata) con un procedimento ricorsivo. Lo sviluppo può essere eseguito per righe oppure per colonne.
Enunciati
Si supponga di avere una matrice quadrata
di ordine
e di elementi
in un campo fissato. Si definiscono:
- La matrice
, la sottomatrice (di dimensione
) che si ottiene da
cancellando la
-esima riga e la
-esima colonna.
- Il valore
, detto minore complementare dell'elemento
.
- Il valore
, detto cofattore o complemento algebrico dell'elemento
.
Il primo teorema di Laplace afferma che il determinante di una matrice quadrata
di ordine
è pari alla somma dei prodotti degli elementi di una riga qualsiasi (o una colonna qualsiasi) per i rispettivi complementi algebrici. In formule:

indicando con
la riga, con
la colonna e considerando
.
Il secondo teorema di Laplace afferma che è sempre nulla la somma dei prodotti degli elementi di una riga (o colonna) per i complementi algebrici di un'altra riga (o colonna) della matrice stessa. In formule:

(se
è il primo teorema e il risultato è diverso da zero).
Con lo sviluppo di Laplace si può verificare, per esempio, che il determinante di una matrice diagonale è il prodotto dei valori sulla diagonale, che il determinante di una matrice triangolare è ancora il prodotto dei valori sulla diagonale o che gli autovalori di una matrice triangolare sono gli elementi sulla diagonale.
Dimostrazione
Per provare che il determinante della matrice ottenuto operando con le righe e quello ottenuto operando con le colonne sono la stessa cosa basta ricordarsi
. Fissato arbitrariamente
appartenente
, la matrice ottenuta da
sostituendo alla sua
-esima riga la
-pla:
dove l'elemento
compare nella
-esima posizione. Da:

applicando iterativamente le proprietà 4' e 4" del determinante alla
-esima riga di
, si ottiene:

Dopo di che, non resta che provare che al variare di
in
A tale scopo sia
la matrice ottenuta da
scambiando consecutivamente ogni riga, dalla riga
alla riga
, con la sua successiva fino ad ottenere una matrice
con un
nel posto individuato dalla
-esima riga e dalla
-esima colonna, tutti gli altri elementi di tale riga siano
e tutti gli altri elementi della
-esima colonna siano quelli di
. in questo modo si è isolato il minore
.
Essendo tale minore il minore
complementare di
in
. Si osservi ora che se
indica il sottogruppo di
costituito dalla permutazione
appartenente a
tale che
, l'applicazione che associa ad ogni
appartenente a
la sua restrizione a
definisce una biiezione tra
e
in cui corrispondenti permutazioni hanno lo stesso segno. Pertanto, posto
, poiché
e, per ogni s appartenente a
,
si ottiene:



Poiché
è ottenuta da
con
scambi di riga ed
scambi di colonna, dalla proprietà 2 del determinante si ha:
Come volevasi dimostrare.
Esempio di calcolo
Si voglia calcolare il determinante della seguente matrice quadrata del terzo ordine:

- Si inizia scegliendo arbitrariamente una riga o una colonna della matrice rispetto alla quale sviluppare la formula. Ammettiamo di aver scelto la prima riga:
;
- Si moltiplica ogni numero della riga scelta per il rispettivo complemento algebrico. Quindi:



- Il determinante della matrice iniziale è dato dalla somma dei precedenti prodotti e vale:
.
- Il risultato ottenuto è indipendente dalla riga o colonna inizialmente scelta. Utilizzando ad esempio l'ultima riga della matrice, che contenendo uno zero aiuta a semplificare ulteriormente i calcoli, si ottiene infatti:

Bibliografia
- Tom M. Apostol, Calcolo, Volume 2. Geometria, a cura di Alessandro Figà Talamanca; trad. di Giunio Luzzatto, Anna Zappa e Francesco Ferro, Torino, Boringhieri, 1985, ISBN 88-339-5034-4.
- (EN) David Poole, Linear Algebra: A Modern Introduction, Thomson Brooks/Cole, 2006, pp. 265-267, ISBN 978-0-534-99845-5.
- (EN) H. E. Rose, Linear Algebra: A Pure Mathematical Approach, Springer, 2002, p. 57, ISBN 978-3-7643-6905-7.
Voci correlate
Collegamenti esterni