Risparmio gestito è un argomento che è stato oggetto di studio, dibattito e riflessione nel corso della storia. La sua importanza e influenza si riflettono in diversi aspetti della società, della cultura e dello sviluppo umano. Fin dalle sue origini, Risparmio gestito ha suscitato curiosità ed è stato oggetto di ricerca in varie discipline, il che ci ha permesso di ampliare la nostra comprensione al riguardo. In questo articolo esploreremo i diversi aspetti legati a Risparmio gestito, dal suo impatto sulla vita di tutti i giorni alla sua rilevanza in contesti più ampi. Attraverso un'analisi dettagliata, cercheremo di svelare i misteri e le complessità che circondano Risparmio gestito, con l'obiettivo di fornire una visione completa e arricchente su questo argomento.
Il risparmio gestito[1] è, in economia, la quota di accantonamento personale affidata dal risparmiatore ad uno o più gestori professionali che provvedono ad amministrare le risorse loro conferite nell’ambito di un mandato ricevuto.
Il risparmio gestito racchiude tutti gli strumenti di investimento e i prodotti di risparmio attraverso i quali un investitore affida il proprio denaro a intermediari come banche, società di gestione del risparmio, promotori finanziari o assicurazioni per essere investiti.
A differenza del risparmio amministrato, in cui l'intermediario finanziario si limita ad agire da sostituto di imposta lasciando le scelte di investimento al risparmiatore, il risparmio gestito consiste nel conferire mandato all'intermediario ad operare con i propri risparmi, al fine di incrementarne il valore.
Tra i prodotti di risparmio[2] rientrano:
In Italia il regime di tassazione prevede che la scelta di questa opzione (individuale o collettiva) comporti al risparmiatore:
Gli altri regimi di dichiarazione delle plusvalenze sono il Regime Dichiarativo e il Regime di Risparmio Amministrato
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