Oggi, Porta Fiume è un argomento che ha catturato l'attenzione di persone di tutte le età e di tutti i ceti sociali. Dal suo impatto sulla cultura popolare alla sua influenza sulla politica e sulla società, Porta Fiume ha dimostrato di essere un argomento di discussione ricorrente e rilevante oggi. Con i progressi tecnologici che cambiano costantemente il modo in cui interagiamo con Porta Fiume e con un flusso costante di notizie e informazioni che continuano a influenzare la nostra percezione di questo argomento, è importante dare uno sguardo più da vicino a come Porta Fiume sia diventato così cruciale nella nostra vita quotidiana. In questo articolo esploreremo le varie sfaccettature di Porta Fiume ed esamineremo il suo impatto sulle nostre vite e sul mondo che ci circonda.
Porta Fiume Mura di Cesena | |
---|---|
![]() | |
Ubicazione | |
Stato attuale | ![]() |
Città | Cesena |
Indirizzo | via Saffi 4 ‒ Cesena (FC) |
Coordinate | 44°08′08.55″N 12°14′16.8″E |
Informazioni generali | |
Visitabile | si |
Sito web | sititematici.comune.cesena.fc.it/cesenaturismo/mura-e-porte-di-cesena |
voci di architetture militari presenti su Wikipedia | |
Porta Fiume (o porta Franca o porta del Ponte) è una delle porte cittadine di Cesena.[1][2][3][4]
La porta era uno degli accessi occidentali, parte della cinta muraria della città, e risale al XII o al XIII secolo; venne ristrutturata nel 1491 e fungeva anche da torre di controllo, l'unica superstite delle due collocate agli estremi del Ponte di San Martino che, fino al 1393, scavalcava il fiume Savio; in quell'anno una frana deviò il corso del fiume.[2] Durante la seconda guerra mondiale venne danneggiata ma fu poi restaurata nel dopoguerra.[1] Tra il XIX e il XX secolo, al fine di attuare un risanamento delle zone degradate della città, vennero compiuti sventramenti nel centro urbano che interessarono parzialmente le antiche strutture difensive ai lati delle diverse porte.[4]
Ha una forma rettangolare; attraverso un'apertura ad arco è presente un passaggio pedonale che permette di accedere al Ponte di San Martino risalente al X o all'XI secolo e che terminava originariamente presso una porta successiva andata poi distrutta.[1] Nei lati a nord-est e a sud-ovest è visibile la merlatura ghibellina e, nella parte interna del barbacane, sono visibili i vani a volta con le feritoie.[2]