Nietta Mordeglia

In questo articolo approfondiremo l'affascinante mondo di Nietta Mordeglia. Dalle sue origini fino alla sua attualità, Nietta Mordeglia ha catturato l'attenzione di milioni di persone in tutto il mondo. Esploreremo i suoi punti salienti, le sue controverse ripercussioni e come si è evoluto nel tempo. Nietta Mordeglia è un argomento ampio e diversificato, quindi esamineremo diverse prospettive e aspetti chiave per offrire una visione completa e arricchente. Dal suo impatto sulla società alla sua influenza in diversi ambiti, Nietta Mordeglia ha senza dubbio lasciato un segno indelebile nella storia, e questo articolo cerca di svelare tutti i suoi misteri e permetterci di comprenderne meglio l'importanza.

Misa Mordeglia nella parte di Fede nel film Il Fauno (1917)

Antonietta Mordeglia, detta Nietta, nota anche con lo pseudonimo di Misa Mordeglia Mari (La Spezia, 25 gennaio 1894Torino, 26 febbraio 1992), è stata un'attrice italiana del cinema muto.

Biografia

Giovanissima, nel 1912 entrò nella Compagnia Drammatica Italiana di Tina Di Lorenzo e Armando Falconi presso il Teatro Manzoni di Milano[1], dove incontrò Febo Mari, al quale presto si legò sentimentalmente. Nel 1916 debuttò nel cinema con l'interpretazione nel film Cenere con Eleonora Duse, diretta e accanto al compagno, così come anche negli altri sei film, soprattutto ne Il fauno, dove interpretò il ruolo della protagonista femminile.

Negli anni trenta entrò all'EIAR come attrice, e nel 1938 sposò il compagno Febo Mari. A partire dal dopoguerra fu attrice e anche regista presso la Compagnia di prosa di Torino della Rai. Apparve per l’ultima volta nel ruolo di una vecchia e nobile dama nello sceneggiato Una donna per la regia di Gianni Bongioanni del 1977 e con protagonista Giuliana De Sio.

Prosa radiofonica

Filmografia

  • Cenere (1916)
  • Il fauno (1917)
  • Attila (1918)
  • ...e dopo? (1918)
  • L'orma (1919)
  • Casa di bambola (1919)
  • Giuda (1919)

Note

Bibliografia

  • C. Jandelli - Le dive italiane del cinema muto - Palermo, L'epos editore, 2006, ISBN 8883023110.
  • Il Radiocorriere, annate 1935/1936/1938/1943/1950

Collegamenti esterni