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Museo universitario | |
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Ubicazione | |
Stato | ![]() |
Località | Chieti |
Indirizzo | Piazza Trento e Trieste, |
Coordinate | 42°20′46.47″N 14°09′54.92″E |
Caratteristiche | |
Tipo | Scienze, archeologia, medicina |
Istituzione | 1994 |
Visitatori | 10 977 (2022) |
Sito web | |
Il Museo universitario (precedentemente denominato Museo di Storia delle Scienze Biomediche) è sito a Chieti presso il palazzo ex-OND in Piazza Trento e Trieste, nel centro storico.
Il primo nucleo di esposizione del Museo di Storia delle Scienze Biomediche venne inaugurato presso l'Università degli Studi "Gabriele d'Annunzio" nel 1994 nel Palazzo De Pasquale. Il 21 gennaio del 1998, il museo fu spostato in una sede più ampia del campus universitario di Madonna delle Piane, per poi essere definitivamente collocato nella sede di Piazza Trento e Trieste.[1] Presso il Museo fu istituito il primo nucleo del Giardino dei Semplici.
Fondatore e Direttore del Museo è Luigi Capasso, Professore Ordinario di Antropologia nella Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università "G. d'Annunzio" di Chieti.
Il nome completo originale è Palazzo Opera Nazionale Dopolavoro "Arnaldo Mussolini", e venne costruito sopra gli ottocenteschi bagni pubblici, in stile neoclassico umbertino. L'edificio fu anche cinematografo nel dopoguerra, poi cadde in degrado fino alla riqualificazione del 1994 per ospitare il museo; si trova in Piazza Trento e Trieste, costruzione in stile razionalista opera di Camillo Guerra, realizzata intorno al 1934, e simbolo del fascismo architettonico a Chieti. Il palazzo fu sede dell'Opera Nazionale del Dopolavoro, successivamente fu cinematografo, e dopo l'abbandono, divenne sede del Museo delle scienze biomediche dell'Università "Gabriele d'Annunzio". Ha doppia scalinata monumentale, e le scale a chioccola si torcono intorno al profilo svettante di due enormi fasci littori laterali, simboli del regime.
Dal 2010 ha assunto la denominazione di "museo universitario" della Storie di Scienze. Inizialmente le collezioni erano composte da materiali paleontologici, antropologici e storici legati alla storia della medicina e del popolamento, concessi in prestito temporaneo dalla Soprintendenza Archeologica d'Abruzzo; la prima collezione è quella di Adriano Antonucci di 2951 pezzi, una serie di reperti preistorici, una collezione di sabbie, reperti dal sito di Palena (CH), comune in cui esiste uno specifico di Paleontologia Abruzzese nel castello ducale, e una collezione mineralogica. Negli anni a seguire il museo si è arricchito di varie altre collezioni.
Si ricordano le collezioni del Liceo classico "Giambattista Vico" di Chieti, l'Istituto "Isabella Gonzaga" e il Seminario pontificio regionale "San Pio X": strumenti scientifici, campioni naturalistici, preparati anatomici e libri di testo.
Il museo oltretutto, dal 2014, è arricchito dalla scultura di una tartaruga che sorregge sul guscio la città di Chieti, opera realizzata da Paolo Borghi. La scultura si trova all'ingresso laterale su via IV Novembre.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 981145857081422921721 |
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