Nel mondo di oggi, Mabinogion è un argomento che continua a generare interesse e dibattito. Che sia per il suo impatto sulla società, per la sua rilevanza nella cultura popolare o per la sua importanza in campo scientifico, Mabinogion continua ad essere oggetto di studio e analisi in tutto il mondo. Dalle sue origini fino alla sua influenza oggi, Mabinogion ha lasciato un segno indelebile nella storia e la sua rilevanza continua ancora oggi. In questo articolo affronteremo diversi aspetti legati a Mabinogion, esplorando le sue diverse sfaccettature e il suo impatto sul mondo contemporaneo.
Il Mabinogion è un gruppo di testi in prosa provenienti da manoscritti gallesi medievali, contenenti eventi storici dell'Alto Medioevo, reminiscenze mitologiche, che hanno alcune corrispondenze con quelle dell'Irlanda.
I testi principali sono quattro, definiti rami o branche,[1] ciascuno dei quali è intitolato a un protagonista:
Ci sono poi cinque racconti provenienti dalla tradizione gallese e dalla leggenda:
Culhwch e Olwen e Il sogno di Rhonabwy hanno molto interessato gli studiosi in quanto contengono antiche tradizioni su re Artù.
Il sogno di Macsen Wledig è invece una storia romanticizzata sull'imperatore romano Magno Massimo.
Il racconto di Taliesin, biografia leggendaria del famoso bardo, è un'opera tarda, omessa da alcune moderne traduzioni.
Ci sono infine tre racconti, detti Y Tair Rhamant (I tre romanzi gallesi), anche queste con storie legate al ciclo arturiano, che compaiono anche nei poemi di Chrétien de Troyes). Gli studiosi hanno discusso se i romanzi gallesi siano basati sull'opera di Chrétien o se derivino da fonti comuni al poeta francese: sebbene sia probabile la prima ipotesi, è tuttavia plausibile anche che Chrétien abbia basato le sue storie su antiche fonti celtiche.
I racconti sono:
Il nome Mabinogion nasce da un equivoco in cui incorse il primo traduttore in assoluto dell'opera, il grande studioso gallese William Owen Pughe, poi preso per buono dalla seconda traduttrice dell'opera, la britannica Lady Charlotte Guest.[2] Pughe trovò in uno dei racconti la parola gallese mabinogion dovuta a un errore di un antico copista e pensò che fosse il plurale del gallese Mabinogi. La parola stessa mabinogi ha un significato alquanto incerto, sebbene sia abbastanza chiaro che è connessa al gallese mab ("figlio" o "giovane"), con il significato di Racconto dei giovani.
Il professor Eric Hamp ha ipotizzato una connessione al nome del dio celtico Maponos e che il poema si riferisse a materiale letterario pertinente a tale dio. In origine il nome Mabinogi si riferiva solo ai quattro racconti principali, i Quattro Rami, che si ritiene derivino da tradizioni ancora più antiche. Infatti ognuno di questi quattro racconti termina con la frase qui finisce questa parte del Mabinogi.
Il corpus del Mabinogi è tramandato su due manoscritti, il Llyfr Coch Hergest (Libro rosso di Hergest) risalente al periodo tra il 1382 e il 1410, e il Llyfr Gwyn Rhydderch (Libro bianco di Rhydderch), scritto nel 1350 circa. Frammenti di questi racconti sono però conservati anche in manoscritti risalenti all'inizio del XIII secolo. Dall'analisi del linguaggio usato nei racconti si è concluso che risalgono ad un periodo compreso tra il 1100 e il 1150.
La scrittrice Evangeline Walton ha riscritto la tetralogia del Mabinogion in versione romanzo fantasy,[3] ritenendo che il linguaggio del mito sia oggi incomprensibile ai più. La serie è intitolata I Mabinogion (ISBN 88-502-0706-9) ed è formata da quattro romanzi:
Controllo di autorità | VIAF (EN) 181514588 · LCCN (EN) n91034365 · GND (DE) 4206464-8 · BNF (FR) cb120083842 (data) · J9U (EN, HE) 987007289710405171 |
---|