Al giorno d'oggi, Keep the Lights On è un argomento che ha acquisito grande rilevanza nella società. Sono molte le persone interessate a questo tema, sia per il suo impatto sulla vita quotidiana, sia per la sua influenza sull’economia e sulla cultura. Keep the Lights On è un tema presente nel corso della storia e, con il passare del tempo, la sua importanza diventa sempre più evidente. In questo articolo esploreremo diversi aspetti legati a Keep the Lights On, la sua evoluzione nel tempo e il suo impatto sulla società moderna.
Keep the Lights On | |
---|---|
Titolo originale | Keep the Lights On |
Paese di produzione | Stati Uniti d'America |
Anno | 2012 |
Durata | 101 min |
Rapporto | 1,85 : 1 |
Genere | drammatico |
Regia | Ira Sachs |
Sceneggiatura | Ira Sachs, Mauricio Zacharias |
Casa di produzione | Parts and Labor Tiny Dancer Films |
Fotografia | Thimios Bakatakis |
Montaggio | Affonso Gonçalves |
Scenografia | Amy Williams |
Interpreti e personaggi | |
|
Keep the Lights On è un film del 2012 diretto da Ira Sachs, con protagonisti Thure Lindhardt e Zachary Booth.
Il film si basa sulla passata relazione di Sachs con Bill Clegg, un agente letterario che ha raccontato la sua dipendenza dalle droghe nel libro di memorie Ritratto di un tossico da giovane (Portrait of an Addict as a Young Man).[1][2]
Nella New York del 1997, Erik, un documentarista gay dichiarato incontra Paul, un avvocato che vive la propria omosessualità in modo velato. Quello che sembrava inizialmente un incontro finalizzato al sesso, diventa con il tempo un rapporto intenso. Innamorati, i due uomini decidono di mettere su casa e costruirsi una vita insieme, nonostante entrambi debbano lottare con i propri fantasmi: sesso e tossicodipendenza.
Il film è stato presentato in anteprima al Sundance Film Festival nel gennaio 2012. Il film è stato inoltre selezionato per la sezione "Panorama" della 62ª edizione del Festival di Berlino,[3] dove vince il Teddy Award.[4]