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James Justinian Morier (Smirne, 1780 – Brighton, 19 marzo 1849) è stato uno scrittore e diplomatico britannico.
James Justinian Morier nacque da Isaac Morier, console generale della Compagnia del Levante a Costantinopoli, e da Clara Van Lennep, figlia del console generale olandese David Van Lennep. Tra i suoi fratelli vi erano i diplomatici William Morier, John Philip Morier e David Richard Morier.[1]
La sua lingua madre era il francese, poiché suo padre era di origini ugonotte. Al rientro della famiglia in Inghilterra frequentò le scuole ad Andover e a Wimbledon, poi affiancò suo padre negli affari che egli aveva nel Levante. Nel 1806 conobbe a Costantinopoli lo scrittore e diplomatico Harford Jones-Brydges, quindi lo seguì come suo segretario in Persia. Fu decisivo nel ratificare un trattato con Mirza Abolhassan Khan Ilchi nel contesto delle negoziazioni di pace tra Persia e Impero russo.[1]
Al suo rientro in Inghilterra nel 1817 intraprese la carriera letteraria. Fu autore di libri di viaggi come A Journey through Persia, Armenia and Asia Minor (1812) e A Second Journey (1818), nonché del capolavoro Le avventure di Hajji Baba di Isfahan (Adventures of Hajji Baba of Isphahan , 1824), noto per l'umorismo nel descrivere lo stile di vita persiano. Seguirono altri romanzi ispirati alle sue esperienze in Persia, anche se non raggiunsero il successo del suo capolavoro.[1]
Amante della cultura e dell'arte, nel 1824 fondò a Londra l'Athenaeum Club. Morì improvvisamente per congestione cerebrale nel 1849.[1]
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