Oggi Io sono curiosa è un argomento che ha catturato l'attenzione di un ampio spettro della società. Che sia grazie al suo impatto sull’industria, alla sua rilevanza nella cultura popolare o alla sua influenza nel campo scientifico, Io sono curiosa è riuscito a superare le barriere di genere, età e nazionalità. In questo articolo esploreremo le varie sfaccettature di Io sono curiosa e la sua importanza nel mondo contemporaneo. Dalla sua origine alle sue proiezioni future, approfondiremo un'analisi approfondita che ci permetterà di comprendere meglio la rilevanza di Io sono curiosa nella nostra società attuale.
Io sono curiosa | |
---|---|
Titolo originale | Jag är nyfiken - en film i gult |
Lingua originale | svedese |
Paese di produzione | Svezia |
Anno | 1967 |
Durata | 122 min. |
Dati tecnici | B/N rapporto: 1,37:1 |
Genere | erotico, drammatico |
Regia | Vilgot Sjöman |
Soggetto | Vilgot Sjöman |
Sceneggiatura | Vilgot Sjöman |
Produttore | Göran Lindgren, Lena Malmsjö |
Produttore esecutivo | Lena Malmsjö |
Casa di produzione | Janus Films |
Fotografia | Peter Wester |
Montaggio | Wic Kjellin |
Musiche | Bengt Ernryd |
Interpreti e personaggi | |
|
Io sono curiosa (Jag är nyfiken - en film i gult, lett. "Io sono curiosa - Un film in giallo") è un film del 1967 diretto da Vilgot Sjöman, con Lena Nyman. Il film doveva essere parte di un lungometraggio di tre ore insieme al film Jag är nyfiken - en film i blått (lett. "Io sono curiosa - Un film in blu"), ma per la distribuzione venne diviso in due parti.[1] I film sono chiamati come i colori della bandiera svedese: giallo e blu.
Il film è stato menzionato nel libro C'era una volta a Hollywood di Quentin Tarantino.
Lena, giovane attrice ventenne islandese appassionata di giustizia sociale, vuole conoscere tutto ciò che riguarda la vita e la realtà. Comincia a raccogliere informazioni su chiunque e su qualunque cosa, memorizzando i suoi risultati in un archivio. Inoltre sperimenta la sessualità, l'attivismo politico e prova anche a sperimentare una vita ascetica meditando, studiando la non violenza e praticando lo yoga. Lena inoltre deve partecipare come attrice protagonista di un film sulla giustizia sociale diretto dal suo amante, Vilgot Sjöman. Tutto però si complica quando Lena si innamora di Björn, un giovane attore.
Il film fu una pietra miliare che aiutò a determinare l'emergente cambiamento nel cinema svedese degli anni sessanta. Come nella Nouvelle Vague, la storia del film non è strutturata in stile hollywoodiano. Il film contiene anche elementi documentaristici, come alcuni filmati di repertorio su Martin Luther King, nel film intervistato da Sjöman riguardo al suo punto di vista sulla disobbedienza civile. L'intervista venne filmata nel marzo del 1966, quando King e Harry Belafonte giunsero a Stoccolma per ricercare il supporto svedese ai diritti degli afroamericani[2].
Il film include varie scene esplicite di nudità integrali e di rapporti sessuali completi. Controversa fu una scena in cui Lena bacia il pene del suo amante. Nel 1969 il film fu bandito nello Stato del Massachusetts perché ritenuto pornografico. Comunque, dopo un processo presso la Corte Distrettuale per il distretto del Massachusetts, il Secondo Circuito non considerò il film osceno[3].
Le prime accoglienze per il film furono ostili con Vincent Canby del New York Times, affermano che: "Non sono molto affezionato a questo tipo di cinematografia, che cerca di disarmare le critiche sfruttando la mancanza di forma come significativo a sé stesso"[4].
Un piromane incendiò l'Heights Theater a Houston durante una proiezione del film[5].