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Grande Otelo, pseudonimo di Sebastião Bernardes de Souza Prata (Uberlândia, 18 ottobre 1915 – Parigi, 26 novembre 1993), è stato un attore e cantante brasiliano.
Viene considerato tra i più grandi artisti di spettacolo afrobrasiliani, se non addirittura il migliore.
Dopo aver trascorso un'infanzia dolorosa, esordì nel teatro di rivista non ancora ventenne. Passò poi al grande schermo; negli anni 40 e 50 fu protagonista di diverse pellicole brillanti, nelle quali ebbe spesso come spalla Oscarito. Il successo di questi film fu enorme, non solo in Brasile: Grande Otelo divenne noto persino negli USA, al punto che Orson Welles lo scritturò per il lungometraggio È tutto vero, rimasto però incompiuto (il nome dell'attore peraltro non fu inserito nei crediti). [1]
In seguito partecipò a numerosi show televisivi formando sodalizi artistici con diverse soubrette dell'epoca, da Vera Regina a Virginia Lane, da Miriam Batucada a Betty Faria, e intraprese la carriera di cantante. Non abbandonò tuttavia il cinema: fu protagonista di Macunaíma (pellicola che gli valse importanti riconoscimenti), apparve in un lungometraggio di Werner Herzog, Fitzcarraldo, e fu tra gli attori brasiliani che affiancarono Mick Jagger nel film Running Out of Luck diretto da Julien Temple. Lavorò anche nelle telenovelas, a volte sostenendovi ruoli di spicco, come in Bravo! e Uma Rosa Com Amor.
Si batté tenacemente per i diritti degli afrobrasiliani.
Negli ultimi anni soffrì di gravi problemi cardiovascolari. Morì nel 1993 per un infarto a Parigi mentre si trovava all'Aeroporto Charles de Gaulle. [2]
Ebbe cinque figli, uno dei quali, José Prata, divenne anch'egli attore.
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