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Giuseppe Signore vescovo della Chiesa cattolica | |
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Incarichi ricoperti |
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Nato | 31 gennaio 1872 a Monteroni di Lecce |
Ordinato presbitero | 10 agosto 1894 |
Nominato vescovo | 20 giugno 1918 da papa Benedetto XV |
Consacrato vescovo | 24 agosto 1918 dal vescovo Gennaro Trama |
Deceduto | 11 agosto 1944 (72 anni) a Firenze |
Giuseppe Signore (Monteroni di Lecce, 31 gennaio 1872 – Firenze, 11 agosto 1944) è stato un vescovo cattolico italiano.
Dopo il conseguimento delle lauree in teologia e lettere classiche fu nominato penitenziere della cattedrale di Lecce e, successivamente, rettore del seminario di Lecce.[1]
Papa Benedetto XV lo destinò alla diocesi di Telese o Cerreto il 20 giugno 1918. Ricevé l'ordinazione episcopale il 24 agosto e prese possesso della diocesi il 20 ottobre attraverso il vicario capitolare mons. Carlo Luigi Di Lella. Entrò solennemente a Cerreto Sannita, sede della diocesi, il 1º dicembre.[1]
Durante il suo mandato incrementò e riprese la pratica religiosa delle Quarantore in tutta la diocesi, favorì lo sviluppo dell'Azione Cattolica in tutti i comuni posti sotto la sua giurisdizione, impose annuali esercizi spirituali per i sacerdoti e missioni per meglio catechizzare i fedeli.[2]
Volle l'istituzione di asili infantili in ciascuna comunità parrocchiale e patrocinò numerose attività postscolastiche istituendo oratori e ricreatori. Scrisse numerose lettere pastorali ed esortazioni. Nel 1919 fondò il periodico "La Regina dei Monti" con lo scopo di illustrare la fede e la storia dei santuari mariani della diocesi. Tre anni dopo istituì il Bollettino Diocesano allo scopo di diffondere notizie sugli atti e sugli eventi della comunità.[2]
Chiese ed ottenne dalla Santa Sede l'autorizzazione a vendere oggetti votivi al fine di realizzare un impianto elettrico all'interno della Cattedrale di Cerreto Sannita.[3]
Il 4 luglio 1923 chiese alle Suore degli Angeli di affidare loro i lavori di cucina e di pulizia del seminario diocesano di Cerreto Sannita, lavoro che hanno svolto per novant'anni.[4]
A causa di problemi di salute era costretto ad assentarsi dalla diocesi ogni tre-quattro mesi. Nel 1928 chiese ed ottenne la rinuncia alla diocesi. Successivamente si trasferì a Firenze dove morì nel 1944.[5]
La genealogia episcopale è:
Controllo di autorità | VIAF (EN) 90262486 · SBN NAPV050249 |
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