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Giovanni Di Stefano (Santa Ninfa, 25 febbraio 1856 – Palermo, 3 gennaio 1918) è stato un geologo e paleontologo italiano.
Laureatosi in scienze naturali all'Università di Palermo nel 1882, Di Stefano è stato prima allievo e poi assistente di Gaetano Giorgio Gemmellaro, presso la cattedra di geologia e mineralogia, dove sarebbe rimasto fino al 1890. Nel frattempo, però, una volta conseguita la laurea, aveva trascorso un anno a Vienna, dove si era perfezionato in paleontologia con i professori Melchior Neumayr e Eduard Suess.
Dal 1890 al 1913 ha lavorato nel Regio Ufficio geologico, dedicandosi in modo particolare alle rilevazioni stratigrafiche funzionali alla stesura della Carta geologica del Regno d'Italia e alla catalogazione delle collezioni dei fossili, peraltro dirigendo, dal 1896, il neo-istituito Gabinetto paleontologico nel Museo Agrario Geologico[1]. Nel 1913, vincendo il relativo concorso, ha ottenuto la cattedra di geologia presso l'ateneo di Catania, per poi passare, nel 1914, alla scomparsa di Gemmellaro, alla pari cattedra dell'Università di Palermo.
Autore di oltre sessanta pubblicazioni scientifiche, Di Stefano si è occupato di diversi periodi geologici, con particolare riferimento alle evidenze perpetuatesi in Sicilia. I suoi studi sul Triassico siciliano hanno offerto una visione d'insieme lineare, in grado di dare un'attenta lettura della questione dei presunti carreggiamenti, tanto da confutare e quindi rettificare gli esiti degli studi compiuti da Maurice Lugeon e Émile Argand. Per il periodo Giurassico, si è occupato di fauna fossile, e segnatamente di coralli, cefalopodi e gasteropodi, in particolare provenienti da Palazzo Adriano, nonché delle strutture relative ai calcari peculiari di Termini Imerese. Ha chiarito il valore cronologico delle lucine (grossi bivalvi), dando il la ai successivi sviluppi nelle osservazioni scientifiche sul Lepidocyclina. Studiandone, infine, le cospicue collezioni di rocce e di fossili, ha permesso l'appronfondimento delle fasi e vicende, in Egitto e in Medio Oriente, del cretaceo e dell'eocene.
Socio, fra le altre, dell'Accademia dei Lincei, dell'Accademia delle Scienze di Torino e dell'Accademia Gioenia di Catania, Di Stefano è stato presidente sia della Società di scienze naturali ed economiche di Palermo sia, nel 1908, della Società Geologica Italiana.
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