In questo articolo esploreremo l'affascinante vita e il lavoro di Giorgio Pianta, un personaggio/tema/data che ha lasciato un segno indelebile nella storia. Nel corso degli anni, Giorgio Pianta è stato oggetto di ammirazione e fascino, i suoi risultati e i suoi contributi hanno avuto un impatto significativo in vari campi. Dai suoi esordi ad oggi, Giorgio Pianta è stato oggetto di studio e analisi, le sue azioni hanno generato polemiche e dibattiti, ma anche ispirazione e ammirazione. Attraverso questo articolo, approfondiremo la vita e l'eredità di Giorgio Pianta per comprendere meglio il suo impatto sul mondo di oggi.
Giorgio Pianta | |
---|---|
![]() | |
Nazionalità | ![]() |
Automobilismo ![]() | |
Categoria | Rally |
Giorgio Giovanni Battista Pianta (Milano, 11 luglio 1935 – Milano, 18 aprile 2014) è stato un pilota automobilistico, dirigente sportivo e ingegnere italiano.
La sua prima partecipazione nel mondo delle corse avvenne alla Mille Miglia nel 1953, a 18 anni, accanto a Pietro Palmieri.
Vinse due volte il Giro automobilistico d'Italia, la prima nel 1975 insieme a Bruno Scabini su Fiat Abarth 031, e la seconda nel 1978, insieme a Markku Alén e al suo copilota Ilkka Kivimäki, su Lancia Stratos HF; in precedenza aveva già conseguito un secondo posto nel 1974 insieme a Christine Beckers, stavolta sulla Fiat Abarth 030.[1] Nel 1977 si piazzò inoltre a podio nella Targa Florio, con Giorgio Schön, su Osella PA5.
Oltre all'ambito rallistico, fu molto attivo anche in altre competizione, tra le quali le gare di durata e i campionati turismo. Partecipò a tre edizioni delle 24 ore di Le Mans nel 1968, 1973 e 1981, in quest'ultima piazzandosi 14º con Martino Finotto e Schön su Lancia Beta Montecarlo Turbo.
Nel 1967 ottenne tre podi nel Campionato europeo turismo, con una vittoria alla 3 ore di Belgrado su Porsche 911, un secondo posto alla 4 ore di Monza e alla 4 ore di Budapest, nonché un terzo posto al RAC Tourist Trophy. Nel 1968 finì anche quarto nella divisione 2 dell'Europeo turismo a bordo di un'Alfa Romeo Giulia Sprint GTA.
In seguito, nel corso degli anni 70 entrò nel gruppo Fiat dove andò a svolgere il ruolo di preparatore e collaudatore delle vetture da gara, partecipando allo sviluppo e alla messa a punto, tra le altre, della Fiat 131 Abarth Rally del 1976[2] e la Lancia Delta S4 del 1985.[3]
Tra la fine degli anni 80 e la metà degli anni 90, con l'entrata di Alfa Romeo nel gruppo torinese, ricoprì il ruolo di direttore sportivo di Alfa Corse, reparto sportivo della casa milanese:[3] sotto la sua guida avvenne lo sviluppo dei prototipi da gara dell'Alfa Romeo 155, che nelle versioni sovralimentata GTA e aspirata V6 TI si affermò in vari campionati turismo continentali, come il Superturismo italiano, il BTCC britannico, il CET spagnolo e soprattutto, con Nicola Larini, il prestigioso DTM tedesco.[3]
Lasciò il gruppo Fiat e il motorsport sul finire della stagione 1996, continuando comunque negli anni seguenti a svolgere ruoli consultivi all'interno della federazione italiana.[4]