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Gas CN | |
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Nome IUPAC | |
2-cloro-1-feniletanone | |
Nomi alternativi | |
cloroacetofenone ω-cloroacetofenone cloruro di fenacile Mace | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C8H7ClO |
Massa molecolare (u) | 154,59 g/mol |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 208-531-1 |
PubChem | 10757 |
SMILES | C1=CC=C(C=C1)C(=O)CCl |
Proprietà chimico-fisiche | |
Temperatura di fusione | 26,8 °C |
Indicazioni di sicurezza | |
Simboli di rischio chimico | |
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pericolo | |
Frasi H | 300 - 311+331 - 315 - 318 - 334 - 335 |
Consigli P | 261 - 264 - 280 - 301+310 - 305+351+338 - 311 [1] |
Il gas CN, o cloroacetofenone, è una sostanza usata come gas lacrimogeno.
È stato oggetto di studi durante la prima e la seconda guerra mondiale ma non fu mai utilizzato. Il suo primo utilizzo è stato in Vietnam da parte dell'esercito statunitense.
In Italia è stato utilizzato nel 2001 per disperdere i manifestanti durante il G7 di Genova, fatto scoperto dal rinvenimento per le strade di diverse cartucce metalliche esplose, riportanti la scritta: “Cartuccia 40 mm, a caricamento lacrimogeno al CN. STA-1-97”
A causa della sua elevata tossicità è stato sostituito dal gas CS e dallo spray al peperoncino, più efficaci e meno pericolosi.
Come il gas CS, questo composto irrita le mucose (orali, nasali, congiuntivali e tracheobronchiali). A volte può causare perdita di equilibrio, disorientamento e svenimento. Più raramente anche irritazione cutanea e dermatite da contatto.