Nel mondo di oggi, Gaetano Perillo è diventato un argomento di grande rilevanza e interesse per diversi settori della società. Il suo impatto sulla vita quotidiana delle persone ha generato una serie di dibattiti e discussioni sulle sue implicazioni. Dalle sue origini fino allo stato attuale, Gaetano Perillo ha catturato l'attenzione di ricercatori, esperti, professionisti e gente comune, che cercano di comprenderne l'importanza e le conseguenze. In questo articolo esploreremo gli aspetti più rilevanti legati a Gaetano Perillo, analizzando la sua influenza in diversi ambiti e il suo futuro in un mondo in continua evoluzione.
Gaetano Perillo (Genova, 1º febbraio 1897 – Genova, 19 settembre 1975) è stato un antifascista italiano.
Nato a Genova nel 1897, iscritto[1] al Partito Comunista d'Italia dalla fondazione, fece parte della segreteria fino alla soppressione di tutti i partiti con l'entrata in vigore delle leggi fascistissime del 1925-'26. Più volte arrestato, fu posto ai vincoli dell'ammonizione nel gennaio del 1927. Successivamente arrestato e condannato a tre anni di confino,[2] si ammalò di tubercolosi, evento che aggravava di molto la sua salute già cagionevole (da giovane era stato ammalato di poliomielite). La condanna fu revocata e il provvedimento trasformato in ammonizione. Le sue vicende giudiziarie si trascinarono per tutti gli anni trenta, ancora nel 1940 fu arrestato e internato in provincia di Avellino in una zona per lui insalubre. Fu ricoverato in un sanatorio e non partecipò ad alcuna vicenda della Resistenza.
Nel dopoguerra fondò e diresse la rivista Movimento operaio e socialista, che negli anni sessanta si arricchì della collaborazione di alcuni giovani storici: Gino Bianco, Claudio Costantini, Gianfranco Faina (quest'ultimo figurò tra i collaboratori solo per un breve periodo). Il partito comunista al quale lui apparteneva fin dalla fondazione lo aveva espulso durante gli anni trenta perché sospettato di essere un delatore. Non servirono i memoriali che scrisse in sanatorio e fu riabilitato solo dopo la fine della guerra. Morì nella città natale a settantotto anni nel 1975.
Il fondo Perillo si trova custodito nell'Archivio Storico del Comune di Genova dopo la chiusura del Centro ligure di storia sociale, che lui stesso fondò assieme alla rivista.
Articoli pubblicati sulla rivista Movimento operaio e socialista. (Dagli archivi del "Fondo Perillo" - Centro ligure di storia sociale)
1- Studi e ricerche
2- Note e discussioni
Controllo di autorità | VIAF (EN) 77626061 · ISNI (EN) 0000 0000 8270 8002 · SBN RAVV018926 · LCCN (EN) n80164441 |
---|