Nel seguente articolo ci addentreremo nell'affascinante mondo di Federico Capitoni, esplorandone le varie sfaccettature e scoprendo l'importanza che ha nella nostra società attuale. Federico Capitoni è oggetto di interesse e studio da molto tempo e la sua influenza si estende a diversi ambiti della vita quotidiana. In questa direzione analizzeremo in modo approfondito il suo impatto sulla cultura, la tecnologia, la politica e molti altri aspetti rilevanti. Inoltre, esamineremo la sua evoluzione nel tempo e come abbia segnato tendenze e cambiamenti significativi in diversi ambiti. Preparati a immergerti in un emozionante viaggio attraverso Federico Capitoni e scopri tutto ciò che questo tema ha da offrirci.
Federico Capitoni (Roma, 1980) è un critico musicale, giornalista e saggista italiano.[1]
Si laurea prima in Scienze della Comunicazione e poi in Filosofia alla Sapienza di Roma, continuando a coltivare gli studî musicali per proprio conto. Dal 2006 scrive sul quotidiano la Repubblica come giornalista musicale, estendendo poi la collaborazione ai periodici dello stesso gruppo editoriale, quali Il Venerdì e L'Espresso, diventando nel frattempo caporedattore del mensile Musikbox e dirigendo Rondò (rivista musicale della quqle è uno dei fondatori).[2] Tra le altre sue collaborazioni ci sono gli inserti culturali di quotidiani come Il Sole 24 Ore, Il manifesto, Il Fatto Quotidiano, Avvenire e le maggiori riviste musicali italiane e internazionali (tra le quali Amadeus, Classic Voice, Il Giornale della Musica, Classic Rock).
Autore, conduttore e regista radiofonico, dopo l'esordio a Radio Città Futura ha iniziato a lavorare per Radio Rai, ove si è anche occupato del restauro digitale di documenti inediti dell'archivio storico per la pubblicazione in CD con le etichette Twilight Music e Rai Trade. Costantemente dedicato a cogliere le relazioni tra filosofia e musica, è autore e conduttore di un ciclo di trasmissioni radiofoniche sul rapporto tra musica e filosofia in onda su Radio Vaticana.[3]
Assieme al compositore Domenico Turi, è autore dell'opera panettone Non è un paese per Veggy.[4]
All'attività di docente di Storia della musica in conservatorio affianca l'insegnamento di materie riguardanti la comunicazione e la sociologia della musica presso vari atenei.[5]
È anche attivo come filosofo pratico.[6] È membro del Mensa.[7]
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