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Fattoide è la traduzione letterale in italiano della locuzione americana factoid, che indica, in modo generico, un fatto irreale.
Un factoid è un'affermazione fabbricata, presentata come se fosse un fatto, ma la cui attendibilità non è verificata; il fattoide, a una verifica successiva, si rivela essere un falso privo di alcuna veridicità. La parola compare nel l'Oxford English Dictionary come "qualcosa che viene accettato come un fatto, anche se non può essere vero"[2]. Tuttavia, la parola a volte può significare, invece, un frammento di informazione che, anche se vero, è ritenuto insignificante. In entrambe le definizioni, i factoids sono potenzialmente dei fatti, solo che non sono fatti reali.
Factoid è stato coniato da Norman Mailer nel 1973 nella sua biografia su Marilyn Monroe. Mailer ha descritto un factoid come "fatto che non esiste prima di apparire in una rivista o un giornale",[3] e ha creato la parola combinando la parola fatto con la desinenza -oide, col significato di "simile, ma non la stessa cosa". Il Washington Times ha descritto la nuova parola di Mailer come "qualcosa che assomiglia a un dato di fatto, che potrebbe essere un dato di fatto, ma in realtà non è un fatto"[4].
Gillo Dorfles, in un libro del 1997, ripubblicato nel 2009, riprende il concetto applicato all'arte e alla società[5].
Factoids possono dare origine a (o derivare da) idee sbagliate comuni e leggende metropolitane, dette bufale, miti e anche pubblicità ingannevole.