Al giorno d'oggi, Dite (città) è diventato un argomento rilevante in vari ambiti della società. Il suo impatto si è fatto sentire nella politica, nell'economia, nella cultura e nella vita quotidiana delle persone. Fin dalla sua nascita, Dite (città) ha suscitato grande interesse e ha generato dibattiti e discussioni sulla sua portata e sulle sue conseguenze. Questo articolo cerca di esplorare le molteplici sfaccettature di Dite (città), analizzando la sua influenza in diversi contesti e offrendo una visione completa della sua importanza nel panorama attuale. Attraverso un approccio multidisciplinare, miriamo ad affrontare Dite (città) da diverse prospettive, contribuendo così a una comprensione più ampia e arricchente di questo fenomeno.
Quando Dante e Virgilio, il suo maestro, giungono al cospetto della città di Dite: "Il foco etterno
ch’entro l’affoca le dimostra rosse, come tu vedi in questo basso inferno"[1] questa appare loro come una città recintata da alte mura collegate da diverse torri. La città è circondata dalla palude dello Stige descritta come: "Questa palude che ’l gran puzzo spira, cigne dintorno la città dolente, u’ non potemo intrare omai sanz’ira"[2].
A guardia della città ci sono dei diavoli che impediscono a Dante di entrare e acconsentono a parlare solamente a Virgilio:
Una volta entrati, nella parte più profonda trovano i fraudolenti, gli eretici, gli epicurei e coloro che si sono macchiati di peccati di violenza contro il prossimo: