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David Arroyo Durán | ||||||||||||||||||||||||||||
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Nazionalità | ![]() | |||||||||||||||||||||||||||
Altezza | 173[1] cm | |||||||||||||||||||||||||||
Peso | 66[1] kg | |||||||||||||||||||||||||||
Ciclismo ![]() | ||||||||||||||||||||||||||||
Specialità | Strada, mountain biking | |||||||||||||||||||||||||||
Squadra | Primaflor-Mondraker | |||||||||||||||||||||||||||
Carriera | ||||||||||||||||||||||||||||
Squadre di club | ||||||||||||||||||||||||||||
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Statistiche aggiornate al 27 febbraio 2022 | ||||||||||||||||||||||||||||
David Arroyo Durán (Talavera de la Reina, 7 gennaio 1980) è un ciclista su strada e mountain biker spagnolo. Professionista su strada dal 2001 al 2018, ha vinto una tappa alla Vuelta a España 2008 e concluso al secondo posto il Giro d'Italia 2010. Dal 2019 è attivo nel mountain biking.
Originario della Provincia di Toledo, passa professionista a soli 21 anni, nel 2001, con la ONCE-Eroski, prima di trasferirsi nel 2004 alla LA Aluminios-Pecol, squadra portoghese. Quell'anno ottiene le prime vittorie da pro, aggiudicandosi due tappe e la classifica giovani al Giro del Portogallo.[2] Nella stagione seguente si accasa alla Illes Balears, formazione diretta da Eusebio Unzué.
Nel 2006 è secondo nella quinta tappa della Volta Ciclista a Catalunya; conclude poi il Giro d'Italia 2007 in decima posizione e il Tour de France 2007 in tredicesima.[3] Nel 2008 fa sue la Subida a Urkiola e la diciannovesima tappa della Vuelta a España, quella con arrivo in salita a Segovia; nel 2009 si piazza invece undicesimo nella graduatoria finale del Giro d'Italia – poi ottavo in seguito alle squalifiche di Di Luca, Pelizotti e Valjavec – oltre a vincere una tappa al Tour du Limousin in Francia (conclude secondo nella generale).[4]
Nel 2010 partecipa nuovamente al Giro d'Italia. Durante l'undicesima tappa è parte della fuga, composta da più di 50 corridori, che giunge al traguardo dell'Aquila con più di 12 minuti di vantaggio sul gruppo maglia rosa (fino a quel momento sulle spalle di Aleksandr Vinokurov): Arroyo sale così al secondo posto in classifica, dietro a Richie Porte. Tre giorni dopo, al termine della tappa di Asolo, riesce a conquistare il simbolo del primato:[5] lo perderà quasi una settimana dopo, nella diciannovesima frazione. Quel giorno, dopo essersi staccato in salita sul Mortirolo, recupera in discesa, riuscendo a portarsi a pochi secondi dal trio formato da Scarponi, Basso e Nibali. Sulla salita finale verso Aprica non trova però collaborazione, perdendo la maglia rosa al traguardo.[6] Conclude comunque quel Giro in seconda posizione, a 1'51" dal vincitore Ivan Basso.[7]
L'anno dopo è ancora al via del Giro d'Italia, ma non va oltre un tredicesimo posto nella classifica finale; si piazza poi trentacinquesimo al Tour de France, lontano dai migliori.[8] Nel 2012 non ottiene risultati di rilievo e a fine stagione, dopo otto anni, lascia la Movistar per debuttare, a inizio 2013, con la Caja Rural-Seguros RGA, formazione Professional Continental; con la nuova maglia al primo anno si piazza terzo alla Prueba Villafranca de Ordizia e secondo alla Vuelta a Burgos.[9] Nel 2016 è invece quarto alla Vuelta a Castilla y León e secondo al Giro di Turchia,[10] mentre nel 2017 è quinto alla Route du Sud.[11]
Lascia il ciclismo su strada a fine 2018, dopo una stagione con il team Continental portoghese Efapel. Dal 2019 gareggia nel mountain biking, nella specialità del cross country marathon, con il team almeriense Primaflor-Mondraker.[12][13]