L'argomento Cursore ha generato interesse e dibattito nel corso degli anni. Fin dalla sua nascita, Cursore ha catturato l'attenzione di persone di ogni età e provenienza. Man mano che la società si è evoluta, anche il significato e la rilevanza di Cursore sono aumentati. In questo articolo esploreremo la storia, l'impatto e le implicazioni future di Cursore, offrendo una visione completa ed equilibrata che consente ai lettori di comprenderne meglio l'importanza nel mondo di oggi.
Il cursore, in informatica, è un simbolo che appare sullo schermo del dispositivo per indicare la posizione in cui viene inserito il testo digitato sulla tastiera o su cui ha effetto la pressione dei pulsanti del mouse o di qualunque altra periferica che possa muovere il cursore stesso.
Nella maggior parte delle interfacce della riga di comando o degli editor di testo, il cursore del testo, noto anche come accento circonflesso, è un trattino basso, un rettangolo pieno o una linea verticale, che può essere lampeggiante o fissa, indicando dove verrà posizionato il testo quando inserito (il punto di inserimento)[1].
Un cursore di testo a linea verticale con una piccola appendice che punta a sinistra o a destra serve per indicare la direzione del flusso del testo su sistemi che supportano il testo bidirezionale, ed è quindi generalmente noto tra i programmatori come "cursore bidi". In alcuni casi, il cursore può essere suddiviso in due parti, ciascuna delle quali indica dove verrà inserito il testo da sinistra a destra e da destra a sinistra[2].
Il puntatore o il cursore del mouse riproduce i movimenti del dispositivo di puntamento, comunemente un mouse, touchpad o trackball.
Il puntatore "I-beam" (chiamato anche "cursore a I") è un cursore a forma di una "I" maiuscola in stile serif. Lo scopo di questo cursore è indicare che il testo sotto il cursore può essere evidenziato e talvolta inserito o modificato[3].
L'idea di un cursore utilizzato come indicatore o punto di inserimento per nuovi dati o trasformazioni, come la rotazione, può essere estesa a un ambiente di modellazione 3D. Blender, ad esempio, utilizza un cursore 3D per determinare dove devono avvenire le operazioni future[4].
Nelle interfacce a riga di comando, in cui l'interazione con la macchina è basata sulla digitazione a video di comandi, il cursore svolge una funzione indispensabile. In genere è costituito da una lineetta verticale od orizzontale, oppure un quadrato, solitamente lampeggianti. Durante la digitazione il cursore avanza, indicando sempre la posizione di inserimento del prossimo carattere. Il cursore può essere spostato all'interno del testo già digitato per mezzo di appositi tasti cursore, allo scopo di inserire nuovo testo oppure sostituire o rimuovere testo esistente. I tasti freccia sono un tipico caso, ma non l'unico, di tasti in grado di muovere il cursore.
Nelle interfacce grafiche (GUI) è chiamato cursore o più propriamente puntatore un simbolo grafico (solitamente una freccia) che indica la posizione esatta su cui agisce l'eventuale pressione di un tasto del mouse, il cosiddetto click e relativo doppio click. In molti ambienti grafici l'aspetto del puntatore cambia in funzione del contesto in cui si trova, ovvero l'azione che viene compiuta con il click. Un cursore di tipo simile a quello usato nelle interfacce a riga di comando è presente anche nelle interfacce grafiche (contemporaneamente a quello del mouse) per definire il punto di inserimento del testo nelle caselle di immissione testo e nelle applicazioni (per esempio un editor di testo).
I CSS possono generare una serie di diversi cursori del mouse che l'utente vedrà appena arrivato sulla pagina HTML che li contiene[5][6]: