Nel mondo di oggi, Consorzi agrari d'Italia è un argomento che è diventato rilevante in vari aspetti della vita quotidiana. Sia a livello personale che professionale, Consorzi agrari d'Italia ha suscitato grande interesse e dibattito tra gli esperti e la popolazione in generale. Con l'avanzamento della tecnologia e della globalizzazione, Consorzi agrari d'Italia è diventato un argomento di discussione costante, poiché il suo impatto diventa sempre più evidente in diverse aree. In questo articolo esploreremo ulteriormente il ruolo di Consorzi agrari d'Italia oggi e la sua influenza su diversi aspetti della società.
Consorzi agrari d'Italia è una S.p.A. che è il principale progetto della Holding denominata Società Consortile Consorzi Agrari S.c.p.A.
Società Consortile Consorzi Agrari S.c.p.A. è stata costituita nell'ottobre 2009 ed attualmente ha un Capitale Sociale di 13.130.400 euro e dispone, attraverso la sua rete di Consorzi Agrari, di 1.300 punti di vendita, con un fatturato complessivo di 2,5 miliardi di euro.
Società Consortile Consorzi Agrari S.c.p.A. (in breve S.C.C.A.) è una società consortile per azioni, costituita da ventuno Consorzi Agrari operanti su tutto il territorio nazionale ed è socio costitutore della società Consorzi Agrari d’Italia S.p.A.
La Società Consortile Consorzi Agrari S.c.p.A. si propone statutariamente di valorizzare, nell'interesse consorziati Consorzi Agrari ad essa aderenti, le attività ed i prodotti degli stessi, attraverso lo svolgimento coordinato delle fasi di produzione, trasformazione e commercializzazione delle rispettive imprese, nonché di procurare beni, attività e vantaggi per l'esercizio delle loro attività economiche e grazie al suo know-how svolge l'importante ruolo di coordinamento delle sue consorziate.
Tra le iniziative di maggior rilievo, la Società Consortile Consorzi Agrari S.c.p.A. ha promosso, in qualità di socio costitutore, il progetto “Consorzi Agrari d’Italia”, finalizzato – in attuazione del comma 2 bis dell’art. 2 della Legge 410/1999, integrata dal Decreto Mezzogiorno, Legge n.123 del 3 agosto 2017 – allo svolgimento congiunto di determinate attività previste dall’oggetto sociale dei Consorzi Agrari aderenti, realizzate attraverso la partecipazione a società di capitali in cui i Consorzi Agrari dispongano della maggioranza dei voti esercitabili nell’Assemblea Ordinaria. Tali attività, realizzate attraverso la società di Scopo Consorzi Agrari d’Italia S.p.A., vengono svolte nel rispetto degli scopi e delle finalità mutualistiche dei Consorzi Agrari aderenti.
Il 27 luglio 2020 la Società Consortile Consorzi Agrari S.c.p.A. ha coordinato e portato a termine la prima fase di riorganizzazione del Sistema dei Consorzi Agrari (Consorzio Agrario di Adriatico Società Cooperativa, Consorzio Agrario del Centro Sud Società Cooperativa, Consorzio Agrario dell’Emilia – Società Agricola e Consorzio Agrario del Tirreno Società Cooperativa) mediante il conferimento dei rispettivi rami d’azienda operativi nella società di Scopo Consorzi Agrari d’Italia S.p.A., con un Capitale Sociale di 152.216.000 euro.
Gli obiettivi raggiunti attraverso il progetto di riorganizzazione del Sistema dei Consorzi Agrari, permettono di presentare al mercato un soggetto industriale integrato, caratterizzato da un solido equilibrio economico, patrimoniale e finanziario, in grado di qualificarsi come operatore di riferimento per la produzione agricola italiana ed i servizi all'agricoltura.
Il Consiglio di Amministrazione della Società Consortile Consorzi Agrari S.c.p.A. è costituito da 21 Consiglieri, il Presidente è il Dott. Mauro Tonello, il Vicepresidente è il Dott. Massimo Felice Neri.
Per cento anni dal 1892 al 1991 i consorzi agrari facevano riferimento alla Federconsorzi, alternativamente nei diversi periodi società cooperativa consortile di diritto privato od ente pubblico. Attraverso la gestione degli ammassi divenne una delle realtà più importanti e capillarmente diffuse, ma rimase travolta dall'accrescere dell'indebitamento che la portò il 17 maggio 1991 dapprima al commissariamento e poi alla richiesta di concordato preventivo.
Allo stesso modo, la maggior parte dei consorzi agrari provinciali finirono in liquidazione coatta amministrativa. Nonostante i molti provvedimenti legislativi, questa situazione di incertezza si trascinò per molto tempo. Solo nel 2009 un gruppo consistente di consorzi tornati in bonis e i pochi non travolti dalle procedure concorsuali hanno ricreato una organizzazione centrale.
Opera in collaborazione con la società Bonifiche Ferraresi anche nel settore delle sementi [1]
Fanno parte della holding Società Consortile Consorzi Agrari S.c.p.A. 21[2] Consorzi Agrari: