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Una central bank digital currency (in sigla: CBDC[1], in italiano valuta digitale della banca centrale) è una tipologia di valuta digitale emessa da una banca centrale anziché da una banca commerciale.
In particolare, la CBDC rappresenta un complemento delle forme di moneta delle banche centrali esistenti; in altri termini, si tratta di una forma digitalizzata della moneta già disponibile per gli operatori economici, quali imprese e famiglie[2].
Ad oggi sono in progetto, studio e fase di valutazione l'euro digitale da parte della Banca Centrale Europea[3] e la Rupia digitale da parte del Ministero delle finanze indiano[4]. Il Renminbi digitale emessa dalla Banca Popolare Cinese, è l'unica CBDC attualmente emessa da una banca centrale ed in fase di verifica da aprile 2021[5].
Negli Stati Uniti, invece, il Presidente Donald Trump ha ufficialmente vietato la creazione di un dollaro digitale tramite un decreto esecutivo firmato il 23 gennaio 2025, intitolato "Strengthening American Leadership in Digital Financial Technology"[6]. Tale decisione è stata motivata dalla volontà di proteggere i cittadini dai pericoli di una CBDC, considerata una forma di "tirannia governativa" che potrebbe compromettere la sovranità individuale e la stabilità finanziaria
Nazioni in cui è stata vietata la creazione di una CBDC:[senza fonte]
Nazioni in cui è stata almeno dichiarata l'intenzione alla creazione di una CBDC:[senza fonte]
Le valute digitali delle banche centrali (CBDC), pur presentate come strumenti di modernizzazione economica, comportano rischi significativi per la privacy, la libertà individuale e la stabilità finanziaria. Innanzitutto, l’eliminazione del contante in favore di una CBDC consentirebbe alle autorità centrali di tracciare ogni transazione in tempo reale, annullando l’anonimato delle operazioni economiche e esponendo i cittadini a una sorveglianza capillare: ogni acquisto, dal caffè al biglietto aereo, diventerebbe un dato accessibile alla banca centrale o al governo.[senza fonte]
Inoltre, il denaro programmabile, una caratteristica tecnica di molte CBDC, permetterebbe di imporre restrizioni sui consumi – ad esempio vietando spese ritenute "non sostenibili" o stabilendo scadenze per l’uso dei fondi – trasformando il denaro in uno strumento di controllo sociale. Un ulteriore pericolo è rappresentato dai tassi di interesse modulabili su base individuale, che potrebbero penalizzare o premiare i cittadini in base alle loro abitudini finanziarie o al loro allineamento con politiche statali, aprendo la strada a sistemi di credito sociale simili a quello cinese.[senza fonte]
La centralizzazione del sistema espone poi i conti a rischi di blocco o confisca da parte delle autorità, minando l’autonomia economica degli individui, mentre la dipendenza da infrastrutture digitali aumenta la vulnerabilità a cyberattacchi o guasti tecnici. Infine, le banche commerciali potrebbero subire una riduzione dei depositi, destabilizzando il sistema finanziario tradizionale.[senza fonte]