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Cappella di Sant'Angelo | |
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Stato | ![]() |
Regione | Campania |
Località | Gete (Tramonti) |
Indirizzo | via Lanario - Gete, Tramonti (SA) |
Religione | cattolica di rito romano |
Titolare | Michele |
Arcidiocesi | Amalfi-Cava de' Tirreni |
Stile architettonico | romanico |
Inizio costruzione | VIII secolo |
La Cappella di Sant'Angelo, chiamata anche Cappella Rupestre, è una cappella nella frazione di Gete del comune di Tramonti.
Nel II secolo la grotta in cui è costruita l'attuale cappella, era utilizzata come necropoli pagana,infatti, sono stati ritrovati qui urne cinerarie e affreschi.[1]
Dal V secolo nel territorio di Tramonti videro la luce alcuni insediamenti eremitici che portarono lungo i secoli alla costruzione di alcune cappelle tra cui quelle di San Pietro e di Sant'Angelo.
La costruzione della cappella di Sant'Angelo risale intorno al VIII secolo come semplice luogo di culto in grotta.
Nel XII secolo la cappella fu ampliata con elementi murari in stile romanico e poi successivamente in stile gotico e fu inglobata nella chiesa di Sant'Angelo come cripta[2]. In questo secolo, precisamente nel 1133 la chiesa di Sant'Angelo viene citata per la prima volta in un documento scritto, così come nel 1181. Nel 1291 è chiamata col nome di Sant'Angelo de Gradu e nel 1328 è citata in un documento di vendita di un castagneto confinante con la sua proprietà.[3]
Nel 1571 l'arcivescovo di Amalfi Mons. Montilio interdisse al culto la chiesa a causa delle condizioni indecorose in cui si trovava[1] e nel 1580 la cappella della confraternita di San Marco divenne sede parrocchiale.[2]
Il 9 novembre 1735 un'alluvione distrusse quasi completamente la chiesa di Sant'Angelo, in cui era stata inglobata la cappella.
Della chiesa rimasero in piedi solo un muro laterale lungo 17 metri[3] e la cappella rupestre.
L'alluvione modificò quasi sicuramente la topografia di Gete e per questo nel 1743 la chiesa di San Michele Arcangelo venne ricostruita più a monte rispetto alla primitiva.
Nel 1931 venne aggiunto un ampliamento alle strutture rupestri. Nel 1954 a causa di un'alluvione le aggiunte furono portate via dalla piena e riemersero le originarie costruzioni rupestri.[1]
Tra gli anni 70 e 80 la cappella venne restaurata. Nel 1980 la cappella, che era diventata proprietà della famiglia Russo, fu ceduta alla parrocchia di San Michele Arcangelo.
Successivamente la cappella fu lasciata all'incuria e al degrado, a tal punto che nel 2009 si resero necessari nuovi restauri conclusi nel 2010 con la riapertura al culto della cappella.