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Caldone | |
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Stato | ![]() |
Regioni | ![]() |
Lunghezza | 7,5 km[1] |
Bacino idrografico | 24,2 km²[2] |
Altitudine sorgente | 2 181 m s.l.m. |
Nasce | Resegone 45°53′58.86″N 9°27′13.29″E |
Sfocia | Lario 45°51′09.65″N 9°23′15.09″E |
Il Caldone (Caldòn in lombardo) è un corso d'acqua della Lombardia.
Esso si origina dalla confluenza di numerose aste torrentizie nel comune di Morterone; attraversa la Val Boazzo e, tramite le forre scavate nel Passo del Lupo, scende nella conca alluvionale di Lecco fino a gettarsi nel Lario all'altezza della sede della Società Canottieri cittadina.
Storicamente, i conoidi di deiezione del Caldone e del Gerenzone hanno contribuito alla formazione della strozzatura che separa il lago di Como dal lago di Garlate e della piana su cui si è sviluppata la città.[3]
Ricordato anche nei Promessi Sposi, il Caldone forma il confine tra molti quartieri segnando in particolare il margine sud-ovest del centro storico cittadino[4].
Comunemente viene chiamato torrente sia per distinguerlo dal «fiume», l'Adda (presente nei pressi della sua foce), sia per la sua portata; tuttavia, per il ruolo che ha giocato nell'industrializzazione della zona nella prima metà del XX Secolo, veniva chiamato il "vero fiume di Lecco". Nonostante lo sfruttamento industriale e i numerosi edifici costruiti sulle sue rive, in seguito il torrente fu visto come un ostacolo alla crescita urbanistica, venendo addirittura coperto nel 1970 da una strada a quattro corsie costruita proprio sopra il suo tratto finale, prima dello sbocco nel Lario.[5]