Antropologia visuale

Nel mondo di oggi, Antropologia visuale è un argomento che suscita l'interesse e l'attenzione di persone di tutte le età, nazionalità e stili di vita. Che sia per la sua rilevanza nella cultura popolare, per il suo impatto sulla società o per le sue implicazioni in campo scientifico, Antropologia visuale è riuscito a catturare l'attenzione di milioni di persone in tutto il mondo. In questo articolo esploreremo le diverse sfaccettature di Antropologia visuale, analizzandone l'importanza, la sua evoluzione nel tempo e la sua influenza su diversi aspetti della vita quotidiana. Dalle sue origini ad oggi, Antropologia visuale ha lasciato un segno indelebile nella storia e continua a generare dibattiti, riflessioni e scoperte.

L'antropologia visuale o visiva (in inglese visual anthropology) è uno dei campi dell'antropologia, focalizzato sullo studio e la produzione di immagini, fotografie, film e nuovi media usati nell'etnografia[1].

Le prime società scientifiche dedicate specificamente all'antropologia visuale, sono sorte negli Stati Uniti, intorno agli anni 70 e 80, per poi diffondersi successivamente in Europa. L'antropologia visuale si inserisce nel quadro delle scienze demo-etno-antropologiche.

Note

  1. ^ Cecilia Pennacini, Antropologia visiva in Enciclopedia del Cinema (2003) on line su Enciclopedia Treccani

Bibliografia

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  1. ^ Rudolf Arnheim, Il pensiero visivo, traduzione di Renato Pedio, Torino, Einaudi, 1974, ISBN 9788806344054.
  2. ^ Clifford Geertz, Antropologia interpretativa, collana Biblioteca, traduzione di Luisa Leonini, Bologna, Il mulino, 2001, ISBN 88-15-08122-4.