Oggi vogliamo affrontare un argomento diventato molto attuale oggi: Antonio Scamoni. Che si parli dell'importanza di Antonio Scamoni nella società odierna, del suo impatto sulla vita delle persone o anche della sua rilevanza nella storia, questo è un argomento che non smette mai di suscitare interesse. Dalle sue origini fino al suo impatto sulla vita quotidiana, Antonio Scamoni è stato oggetto di dibattito e riflessione. In questo articolo esploreremo diversi aspetti di Antonio Scamoni per comprenderne il vero scopo e significato nelle nostre vite.
Antonio Scamoni | ||||||||||
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Nazionalità | ![]() | |||||||||
Calcio ![]() | ||||||||||
Ruolo | centrocampista | |||||||||
Carriera | ||||||||||
Squadre di club1 | ||||||||||
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1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | ||||||||||
Antonio Scamoni | |||||||
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Informazioni personali | |||||||
Arbitro di | ![]() | ||||||
Sezione | Non esisteva all'epoca alcuna sezione. | ||||||
Professione | Avvocato | ||||||
Attività nazionale | |||||||
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Attività internazionale | |||||||
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Premi | |||||||
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Antonio Pietro Enrico Scamoni (Cremona, 14 dicembre 1886 – Torino, 13 aprile 1977) è stato un dirigente sportivo, arbitro di calcio e calciatore italiano, di ruolo centrocampista.
Fu un importante arbitro italiano degli anni '10 e '20 tesserato per la Juventus di cui fu anche dirigente e rappresentante.
Inizia a tirare i primi calci al pallone a soli 11 anni presso il "Convitto Nazionale di Cividale del Friuli" nel 1897 quando il calcio in Italia non si era ancora sviluppato.[1]
Entra a far parte della squadra dello Sporting Club Ivrea nel 1905, società che lo vide ricoprire anche la carica di segretario e presidente.[1]
In seguito si sposta a Pavia dove fu fra i fondatori nel 1907 dell'Associazione Goliardica del Calcio con Giovanni Mauro e Vittorio Pedroni mentre studiava giurisprudenza all'Università di Pavia.[1]
Trasferitosi a Torino il 23 novembre 1909 entra a far parte del F.C. Juventus che gli affidò la segreteria, carica che lo vide impegnato fino alla stagione 1911-1912[1], quando fu chiamato a svolgere lo stesso compito per la F.I.G.C..
Fu anche segretario del Comitato Regionale Piemontese nella stagione 1909-1910 e dalla stagione 1911-1912 cassiere della Federazione.[1] In seguito assunse anche la carica di "segretario generale" e durante l'Assemblea Federale della stagione 1914-1915 gli fu attribuita la carica di "Presidente della Commissione Tecnica" che avrebbe gestito il campionato italiano e la Nazionale Italiana, seppur con il grave problema della sospensione dell'attività ufficiale all'inizio della prima guerra mondiale[2].
Iniziò ad arbitrare nel 1909 e diventò arbitro effettivo nella stagione 1910-1911[3] ottenendo l'abilitazione a dirigere gare di Prima Categoria.[1] Alla fine della stagione 1911-1912 gli fu attribuita la qualifica di "fischietto d'onore"[1] e la stagione successiva divenne "arbitro federale". Dal 1924 ebbe la possibilità di arbitrare gare della FIFA, che furono quantificate in 2 gare ufficiali alla fine della sua carriera.[4]
Come rappresentante della classe arbitrale italiana, partecipò ai Giochi Olimpici di Parigi 1924 dove arbitrò, allo " Stade Pershing " di Vincennes la gara del primo turno tra la Svizzera e la Lituania (9-0); per l'occasione ebbe come guardalinee il cecoslovacco Cejnar e lo jugoslavo Fabris.
Dopo la fine del conflitto riprese ad arbitrare sempre con la qualifica di "arbitro federale".[5]
Terminò la sua lunga carriera arbitrale alla fine della stagione 1924-1925.[6]
Nel 1948 in occasione del 50º anniversario della F.I.G.C. fu insignito del titolo di pioniere del calcio italiano.[7]
Morì il 13 aprile 1977 a Torino e alle sue esequie parteciparono tutti i dirigenti della Juventus, il C.R.A. del Comitato Regionale Piemontese e molti dirigenti della F.I.G.C.[8].