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Alfonso Di Legge (Roma, 2 luglio 1847 – Roma, 9 aprile 1938) è stato un matematico e astronomo italiano.
Figlio di Filippo, avvocato originario di Priverno, e di Teresa Baffi, si laureò dapprima in ingegneria poi in matematica, nel 1869. Nello stesso anno entrò all'Osservatorio astronomico del Campidoglio come collaboratore di Lorenzo Respighi.[1]
I suoi primi studi riguardarono principalmente l'algebra e la trigonometria ma ben presto si dedicò agli studi di astronomia (prevalentemente nell'indirizzo osservativo), in particolare del Sole ed alla compilazione dei cataloghi stellari.
Nel 1879 sposò Virginia Santi, che morì di parto un anno dopo, nel dare alla luce la figlia Rosa. Da allora, si dedicò esclusivamente all'educazione della figlia, agli studi ed alle ricerche di astronomia e geodesia.
Nel 1889 vinse il concorso per la cattedra di astronomia presso l'Università di Bologna ma pochi mesi dopo fu chiamato a ricoprire la medesima cattedra dell'Università di Roma, lasciata vacante per la morte del Respighi. Fu quindi direttore dell'Osservatorio astronomico del Campidoglio fino al 1922 quando, a 75 anni, fu collocato a riposo per limiti di età.
Morì a Roma, il 19 aprile del 1938, all'età di 91 anni.
Tra i suoi lavori, molte osservazioni di spettroscopia solare, la determinazione delle latitudini, longitudini ed ascensioni medie di migliaia di stelle e, soprattutto, la pubblicazione, con Francesco Giacomelli, del Catalogo Stellare Capitolino, lavoro iniziato dal suo maestro Respighi.
Fu membro dell'Accademia Nazionale dei Lincei e, nel 1922, venne decorato con la Gran Croce dell'Ordine della Corona d'Italia.
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