EBow è il nome commerciale di un dispositivo elettronico per chitarra prodotto a Los Angeles, California dalla Heet Sound Products.
Il nome EBow è l'abbreviazione di energy bow (o electronic bow) cioè "archetto elettronico"
L'EBow contiene un circuito elettronico, alimentato da una batteria da 9V alloggiata nell'impugnatura; esso produce un campo elettromagnetico il quale induce a sua volta una vibrazione continua nella corda che si trovi nel suo raggio d'azione: ciò consente all'esecutore un sustain illimitato, tale ad esempio da emulare il suono di strumenti ad arco (da cui il nome) o a fiato, e facilita alcune tecniche esecutive sulla tastiera della chitarra, in special modo il legato e il glissando.
L'EBow funziona su qualunque chitarra con corde metalliche, anche su chitarre folk prive di amplificazione; non è indicato invece per le chitarre classiche e altri strumenti con corde in nylon, come ad esempio l'ukulele.
Il dispositivo è concepito per far vibrare una sola corda alla volta, poggiandolo sulle due corde ad essa adiacenti, grazie ad appositi rilievi scanalati posti alla base della scocca e disegnati in modo da lasciar libera di vibrare la corda che si trovi nel mezzo. L'impiego dell'EBow sulla chitarra elettrica, grazie all'interazione con i pick-up, consente un'ampia gamma tonale e una varietà di tecniche esecutive. Ad esempio, il suo avvicinamento o allontanamento dal magnete della chitarra – muovendolo longitudinalmente alle corde – consentono un discreto margine di controllo dell'intensità dell'innesco elettromagnetico e quindi della dinamica dell'esecuzione.
Esempio di uso dell'Ebow su una Fender TelecasterL'EBow è disegnato in modo da permettere all'esecutore di passare agevolmente e rapidamente da una corda all'altra, senza staccarlo dalle corde stesse, con moto trasversale analogo a quello di un archetto su uno strumento ad arco. In presenza di magneti la risposta delle corde è quasi istantanea; tuttavia, per ridurre al minimo l'interruzione di suono nel passaggio da una corda all'altra è necessario che nel compiere il movimento il dispositivo si trovi proprio sopra al magnete, che è l'area di massima risposta. Tale posizione consente arpeggi anche molto veloci, simili alla tecnica dello sweep-picking o, nuovamente, agli arpeggi eseguiti sugli strumenti ad arco.
Altri effetti espressivi facilitati dall'uso dell'EBow sono lo staccato e il reverse (cioè un suono che imita quello di una chitarra su un nastro riprodotto alla rovescia) ma entrambi attengono più alla manualità dell'esecuzione che alla tecnologia del dispositivo in sé.
L'uso dell'EBow sulla prima e sull'ultima corda può richiedere accorgimenti specifici, anzitutto perché in tali casi il dispositivo ha una sola corda adiacente su cui poggiare anziché due; inoltre la corda più acuta, essendo la più sottile, è anche la più difficile da far vibrare, mentre la corda più grave, per le ragioni opposte, risponde molto più rapidamente. In particolare, l'uso sulla corda più acuta può richiedere una lieve inclinazione dell'EBow mediante la rotazione del polso, per avvicinare il dispositivo alla corda e preservare l'effetto del campo magnetico.
l'EBow fu ideato dallo statunitense Greg Heet, che lo brevettò nel 1969. Il primo prototipo era montato all'interno della chitarra; il primo dispositivo portatile risale invece al 1974 e fu commercializzato dallo stesso Heet tramite la sua ditta, la Heet Sound Products, che lo presentò al NAMM di Chicago nel 1976. Secondo l'inventore stesso, il suo primo cliente fu Jerry Garcia dei Grateful Dead, che ne acquistò tre esemplari. Da allora, il dispositivo subì pochissime modifiche tecniche e praticamente nessuna nel design:
L'EBow fu utilizzato nel corso degli anni da molti artisti di fama internazionale, tra cui David Gilmour, Adrian Belew, Eddie Vedder, Stone Gossard e Mike McCready dei Pearl Jam, Martin Lee Gore dei Depeche Mode, David Bowie, R.E.M., Radiohead, Sigur Rós, Coldplay, The Edge degli U2, Smashing Pumpkins, Steve Hackett, Brian May dei Queen e Metallica.