La struttura atomica è uno dei concetti fondamentali della fisica e della chimica. In breve, l'atomo è la più piccola unità di materia che conserva le proprietà chimiche di un elemento. La spiegazione della struttura atomica è stata un'evoluzione continua nel corso della storia e, ancora oggi, gli scienziati sono alla ricerca di nuovi modi per capire in modo più approfondito questa struttura. Nel presente articolo, cercheremo di comprendere che cos'è la struttura atomica e come funziona.
La teoria atomica moderna risale alla fine del XIX secolo, quando John Dalton, un chimico britannico, propose il modello atomico, che confermava che gli atomi erano la base della materia. Secondo il suo modello, gli atomi erano delle piccole particelle che non potevano essere divise. Tuttavia, il modello di Dalton non era del tutto preciso, poiché gli atomi erano in realtà divisi in particelle ancora più piccole.
Successivamente, nel 1897, l'inglese J.J. Thomson, grazie a una serie di esperimenti, scoprì l’elettrone e teorizzò qualcosa di simile al "plum-pudding model", secondo il quale gli elettroni si trovavano all’interno di una specie di ciambellina, come uva passa in un dolce altra. Questo modello, pur non essendo completamente preciso, permise a Rutherford di fare ulteriori esperimenti e scoprire che gli atomi consistevano principalmente di vuoto con un nucleo denso e positivo al centro.
Nel 1913, il fisico danese Niels Bohr propose una nuova teoria sulla struttura atomica. Secondo il suo modello, gli elettroni si trovavano in orbite circolari intorno al nucleo dell'atomo. Queste orbite avevano un determinato livello di energia e gli elettroni potevano muoversi da un'orbita all'altra, a patto che ricevessero o cedessero energia. Nonostante questa teoria fosse corretta, ci sono alcune limitazioni che sono state risolte con i modelli atomici successivi.
Il modello atomico di Schrödinger, sviluppato nel 1926, descrive gli elettroni non come particelle discrete, ma come onde di probabilità. Questo modello ha permesso di studiare la disposizione degli elettroni intorno al nucleo e ha portato alla creazione del concetto di orbitali atomici. Ogni orbitale atomica ha una forma particolare e indica la probabilità di trovare un elettrone in quella zona del campo elettromagnetico.
L'atomo è composto da tre particelle subatomiche: protoni, neutroni ed elettroni. I protoni e i neutroni costituiscono il nucleo dell'atomo, mentre gli elettroni si trovano intorno al nucleo all'interno di specifiche orbite.
In ogni atomo, il numero di protoni è uguale al numero di elettroni, e questo conferisce all'atomo una carica neutra.
Gli elettroni si dispongono intorno al nucleo dell'atomo utilizzando le orbite disponibili. Ogni orbita può contenere un numero massimo di elettroni, specifico per il livello di energia dell'orbita. Le orbite più vicine al nucleo hanno minore energia rispetto a quelle più lontane. Gli elettroni tendono ad occupare le orbite più vicine al nucleo stabile e preferiscono quelle con energia inferiore.
Ogni atomo ha un numero specifico di elettroni, così come ne ha uno specifico per il numero di protoni e neutroni. Il numero di elettroni in ogni orbita può essere calcolato utilizzando una serie di formule matematiche che tengono conto della posizione degli elettroni intorno al nucleo. Questa disposizione è importante, perché influenza i legami chimici e la reattività dell'atomo.
Alla fine, la spiegazione della struttura atomica è una questione puramente scientifica, ma ha profonde implicazioni nella nostra comprensione del mondo che ci circonda e nella nostra capacità di manipolare la materia. Comprendere come gli atomi sono costruiti e come si comportano è un passo importante per avanzare nella ricerca di nuovi materiali e nel progredire verso la comprensione delle forze fondamentali dell'universo.