Oggi Wout Van Aert è un argomento che ha acquisito rilevanza in diversi ambiti. Che si tratti di politica, istruzione, tecnologia o vita quotidiana delle persone, Wout Van Aert è riuscito a catturare l'attenzione e generare dibattito. Il suo impatto è stato presente in vari momenti, dalla sua nascita ad oggi, svolgendo un ruolo fondamentale nella società. In questo articolo esamineremo l'impatto di Wout Van Aert e il modo in cui ha plasmato il nostro mondo oggi, nonché il suo potenziale di influenzare il futuro.
Nel 2017 gareggia con il team Veranda's Willems-Crelan. Nel ciclocross si aggiudica per la seconda volta la classifica di Coppa del mondo, dopo aver vinto quattro prove su nove, e per la terza volta il DVV Verzekeringen Trofee (ex Bpost Bank Trofee), con quattro successi su otto gare; è invece secondo, strappando un solo successo su otto prove al dominatore Mathieu van der Poel, nel Superprestige. Conquista infine il suo secondo titolo mondiale di specialità, a Bieles, precedendo di 44" il rivale Van der Poel. Su strada si fa invece notare al Giro del Belgio, in maggio, quando veste per un giorno la maglia di capo classifica e conclude al decimo posto della classifica generale. Successivamente vince tra gare in linea di classe 1.1: la Ronde van Limburg, la Bruges Cycling Classic e il Grand Prix Cerami, in tutte le occasioni imponendosi in volate ristrette.
2018: il tris mondiale e l'esordio nelle classiche
Nei primi mesi del 2018, dopo una stagione di ciclocross che lo vede meno vincente e battuto da Van der Poel in tutte le principali competizioni multi-prova (Coppa del mondo, Superprestige e DVV Verzekeringen Trofee), riesce a conquistare a sorpresa, sul traguardo di Valkenburg, il suo terzo titolo iridato consecutivo: quel giorno precede di 2'13" il connazionale Michael Vanthourenhout e di ben 2'30" Van der Poel.[2] Su strada, a partire da fine febbraio, disputa le prime gare in linea nel World Tour in maglia Veranda's Willems-Crelan. Arriva terzo alla Strade Bianche, dopo aver attaccato da lontano, preceduto da Tiesj Benoot e Romain Bardet;[3] si piazza quindi decimo in volata alla Gand-Wevelgem[4] e nono al Giro delle Fiandre.[5] Alla Parigi-Roubaix si trova con il gruppo inseguitore di Peter Sagan fino a pochi chilometri dal traguardo quando è costretto a fermarsi brevemente per un problema meccanico; conclude così la corsa in tredicesima posizione. Durante la corsa,il suo compagno di squadra e amico personale Michael Goolaerts è vittima di un attacco cardiaco sul settore di pavé di Viesly, che purtroppo lo porterà alla morte quello stesso giorno.[6] Nel mese di agosto si impone in una tappa e nella classifica finale del Giro di Danimarca.[7] È infine medaglia di bronzo in linea ai campionati europei su strada di Glasgow, e argento ai campionati europei di cross.
2019: l'esordio al Tour de France, il grave infortunio e il ritorno
A inizio 2019, passato alla formazione World Tour Jumbo-Visma, conclude secondo in Coppa del mondo di ciclocross, ed è poi medaglia d'argento ai campionati del mondo di specialità, in entrambi i casi battuto dal solo Van der Poel. Su strada ottiene due vittorie al Critérium du Dauphiné, che gli consentono di vincere anche la classifica a punti della corsa; nello stesso mese di giugno si aggiudica il campionato nazionale a cronometro e conclude terzo in quello in linea. Una settimana dopo prende parte al suo primo Tour de France, dove, dopo aver contribuito al successo della sua squadra nella cronometro a squadre di Bruxelles e vestito per alcuni giorni la maglia bianca di miglior giovane, riesce anche a imporsi nella decima tappa battendo allo sprint Elia Viviani. Il 19 luglio, nella cronometro di Pau in quello stesso Tour, resta vittima di una caduta: dopo aver stretto troppo la curva, va a sbattere contro una transenna, rimediando una ferita profonda nella coscia destra.[8] Subito operato, è nei mesi seguenti costretto a un lungo periodo di riabilitazione che culmina con il ritorno alle competizioni il 27 dicembre dello stesso anno, nell'Azencross di Loenhout.[9]
2020: Strade Bianche, Milano-Sanremo e le vittorie al Tour
Nel 2020, alla ripresa della stagione ciclistica in seguito allo stop per la pandemia di COVID-19, si aggiudica per la prima volta la Strade Bianche; la settimana successiva, dopo il terzo posto alla Milano-Torino, sigla il primo successo di carriera nella Milano-Sanremo: nell'occasione, dopo aver resistito all'attacco di Julian Alaphilippe sul Poggio, lo batte sul traguardo in una volata a due.[10] Nelle settimane seguenti ottiene una vittoria di tappa al Critérium du Dauphiné, il successo (come l'anno prima) nella classifica a punti della corsa, e la riconferma nel campionato nazionale a cronometro. Al Tour de France conquista quindi due vittorie di tappa, sui traguardi di Privas e Lavaur, ed è poi medaglia d'argento a cronometro ai campionati del mondo di Imola, battuto dal solo Filippo Ganna. Due giorni dopo si presenta alla partenza della prova in linea da grande favorito, venendo battuto solamente dall'altro favorito (e suo rivale già alla Sanremo) Julian Alaphilippe, cogliendo un'altra medaglia d'argento.
Si presenta da protagonista annunciato all'insolita campagna del nord in ottobre, iniziandola cogliendo un 8º posto alla Gand-Wevelgem, dove, dopo una gara molto combattuta, lui e il grande rivale Mathieu van der Poel sono protagonisti di una polemica al termine della gara. Proprio insieme al campione olandese ed al campione del mondo Alaphilippe si presenta favorito al via del Giro delle Fiandre. I tre non tradiscono le attese, rimanendo soli in testa già a 40 chilometri dal traguardo; in seguito alla caduta di Alaphilippe causata da uno scontro con una moto, rimane in testa con il solo van der Poel, arrivando a giocarsi la Ronde in volata, dove viene battuto dal rivale per pochi centimetri.[11]
Torna alle competizioni nel ciclocross alla fine di novembre, dove nelle prime tre gare sfoggia una forma non ottimale cogliendo comunque due podi (a Courtrai e a Tábor); dopo due settimane di stop torna alle gare a Namur, dove è protagonista di una gara spettacolare e tirata insieme al rivale Van der Poel e a Thomas Pidcock, chiudendo al secondo posto dietro il neerlandese. Torna alla vittoria a casa sua, a Herentals, battendo proprio Van der Poel e vincendo anche la prova di Coppa del mondo a Dendermonde, rifilando ben 3' sempre a Van der Poel, secondo classificato. Nelle altre tre gare (a Zolder, Baal e Hulst) è sempre secondo dietro a Van der Poel.
2021: le vittorie nelle classiche e al Tour
Inizia l'annata 2021 proseguendo l'attività ciclocrossistica. Il 10 gennaio, a Meulebeke, vince il suo quarto titolo nazionale di specialità. Si aggiudica la prima gara con la driekleur sei giorni dopo a Mol, battendo Laurens Sweeck; il 24 gennaio, con il successo a Overijse, conquista ufficialmente la sua terza Coppa del mondo.[12] Chiude la stagione sette giorni dopo con la medaglia d'argento ai mondiali di Ostenda, battuto dal solo Van der Poel.
In seguito, dopo un breve periodo di pausa, rientra alle corse al Tour of Britain, vincendo quattro tappe e la classifica generale. Si presenta come favorito alla rassegna iridata nelle Fiandre ed ottiene il secondo posto nella prova a cronometro, battuto per appena 5" da Filippo Ganna, già vincitore a Imola nel 2020. Nella prova in linea arriva solamente un undicesimo posto, al termine di una corsa molto dura e accesa sin dai 180 chilometri al traguardo. Chiude la stagione in Francia con la Parigi-Roubaix. Dopo aver perso contatto dal gruppo di Van der Poel e Colbrelli guida l'inseguimento insieme al connazionale Lampaert e alla fine ottiene la sesta posizione.
Il 4 dicembre rientra anche nel ciclocross, dominando la prova del Superprestige di Boom.
2022: le vittorie nelle classiche e la maglia verde al Tour
Inizia l'annata 2022 vincendo la classica belga Omloop Het Nieuwsblad davanti all'italiano Sonny Colbrelli e al connazionale Greg Van Avermaet.[23], la quarta tappa della Parigi-Nizza[24] e vincendo anche la classica belga E3 Harelbeke.[25] Partecipa al Giro del Delfinato, dove vince la tappa inaugurale e la quinta tappa.[26][27] Si infortuna al ginocchio durante il ritiro della squadra a Tignes: ciò gli impedisce di difendere il titolo di campione nazionale, ma non di partecipare al Tour de France.[28] Partecipa al Tour de France, dove si piazza secondo nella crono di apertura alle spalle del connazionale Lampaert. Veste per la prima volta la maglia gialla al termine della seconda tappa,[29] conservandola per quattro giornate. Riceve un'ammonizione per essersi liberato di un oggetto al di fuori delle zone di raccolta nel corso della terza frazione.[30] Dopo tre secondi posti consecutivi nelle prime tre tappe, vince la quarta tappa con arrivo a Calais[31][32] e l'ottava con arrivo a Losanna.[33] Perde la maglia gialla al termine della sesta tappa a favore dello sloveno Tadej Pogačar.[34] Si piazza al secondo posto alla fine della quindicesima tappa, battuto dal connazionale Jasper Philipsen. Arriva terzo nella diciottesima tappa, dove aiuta il proprio capitano Jonas Vingegaard nella vittoria della frazione. Vince l'ultima crono con arrivo a Rocamadour, dove precede Vingegaard, Pogačar e il campione del mondo Filippo Ganna, che conclude quinto a 48".[35] Vince il premio di supercombattivo[36] e la maglia verde, stabilendo inoltre il record di punti della maglia verde, togliendolo a Peter Sagan[37], e facendosi apprezzare durante tutto il Tour de France per via delle sue prestazioni personali e a servizio della squadra durante tutte le tre settimane di corsa.[38][39] Nel finale di stagione vince la Bretagne Classic Ouest-France[40] e partecipa al mondiale in Australia, ottenendo la quarta posizione dopo essersi presentato come co-capitano belga insieme a Remco Evenepoel, poi risultato vincitore[41].
A fine anno risulta primo nella classifica UCI che riguarda le corse di un giorno.[42]
2023: i molti piazzamenti, le poche vittorie
Inizia la stagione 2023 col terzo posto alla Milano-Sanremo[43] e con la vittoria alla E3 Harelbeke battendo in volata il rivale olandese Mathieu van der Poel e lo sloveno Tadej Pogačar.[44] Aiuta il compagno di squadra Christophe Laporte a vincere la Gand-Wevelgem[45] e pochi giorni dopo arriva quarto al Giro delle Fiandre. Chiude la stagione delle classiche del pavé partecipando alla Parigi-Roubaix, attacca insieme al rivale Mathieu van der Poel ma soffre di una foratura sul decisivo settore del Carrefour de l'Arbre, che lo costringe ad accontentarsi del terzo posto dietro all'olandese e al connazionale Jasper Philipsen. Dopo due mesi di stacco dalle gare, ritorna in corsa al Tour de Suisse, dove vince la classifica a punti. Si laurea campione nazionale belga a cronometro, e si presenta al Tour de France puntando alle tappe, lasciando in secondo piano l'obiettivo maglia verde. Pur collezionando vari piazzamenti e lavorando come prezioso gregario per Vingegaard, non riesce a raggiungere la vittoria personale, ritirandosi prima dell'inizio della diciottesima tappa per assistere alla nascita del secondo figlio[46]. Partecipa poi al mondiale di Glasgow con ambizioni di vittoria: nella gara in linea chiude ancora una volta secondo alle spalle di Van der Poel, mentre nella prova a cronometro si piazza quinto a 1:37 dal vincitore Evenepoel. A settembre corre il Tour of Britain, vincendo la quinta tappa con un attacco da finisseur e la classifica generale. Al campionato europeo si pazza terzo nella prova a cronometro e secondo nella prova in linea, battuto in extremis dal compagno di squadra Laporte. Chiude infine la stagione partecipando ad alcune classiche italiane, tra cui spicca la vittoria alla Coppa Bernocchi, e gareggiando al mondiale gravel, dove non riesce ad andare oltre l'ottavo posto anche a causa di cadute e problemi meccanici..[47].
Vita privata
È sposato dal 2018 con Sarah De Bie e ha due figli, Georges, nato il 4 gennaio 2021, e Jerome, nato il 20 luglio 2023.