Triolet

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Nella metrica, specificamente della poesia francese, il triolet è una poesia cosiddetta a forma fissa composta di otto versi basati su due sole rime e nei quali il primo, quarto e settimo verso, così come il secondo e l'ottavo verso, sono identici. Lo schena delle rime è ABaAabAB e spesso tutti i versi sono sotto forma di Tetrametro giambico. A causa di ciò i distici iniziale e finale risultano identici. Il verso di un triolet è generalmente Ottonario. Può essere composto di due quartine o anche di una sola tenant, formante una ottava che si chiama allora triolet continu.

Il triolet è un vicino parente del rondeau, un'altra forma della metrica francese che enfatizza la ripetizione e le rime.

Le triolet, che fu anche chiamato rondel semplice, è d'origine francese e apparve per la prima volta nel XIII secolo. Data la sua leggerezza, si è convenuto usarlo nel genere satirico o aggraziato. La poesia À Philis di Théodore de Banville (Les Cariatides, 1842) è un esempio di triolet :

(francese)
«Si j'étais le Zéphyr ailé,
J'irais mourir sur votre bouche.
Ces voiles, j'en aurais la clé
Si j'étais le Zéphyr ailé.
Près des seins pour qui je brûlai
Je me glisserais dans la couche.
Si j'étais le Zéphyr ailé,
J'irais mourir sur votre bouche.»
(italiano)
«Se io fossi lo Zefiro alato,
morirei sulla vostra bocca.
Di quei veli, ne avrei la chiave,
se io fossi lo Zefiro alato.
Sui seni pei quali bruciai
Io mi adagerei nel letto.
Se fossi lo Zefiro alato,
morirei sulla vostra bocca.»

In Inghilterra, alcuni dei più arcaici triolets conosciuti, composti in lingua inglese, furono scritti dal monaco benedettino Patrick Carey, che a quanto si dice li usava nelle sue preghiere. Il poeta britannico Robert Bridges reintrodusse il triolet nella lingua inglese, e ivi godette di una breve popolarità tra i poeti inglesi del tardo XIX secolo.

I triolets sono forme relativamente rare nella lingua inglese.

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