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ATAC 9100 | |
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vettura tranviaria articolata a pianale parzialmente ribassato | |
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Anni di ordinazione | 1996 |
Anni di costruzione | 1997-1999 |
Anni di esercizio | 1998-... |
Quantità prodotta | 28 |
Costruttore | Fiat Ferroviaria |
Lunghezza | 31250 mm |
Larghezza | 2 400 mm |
Altezza | 3 500 mm |
Capacità | 54 posti a sedere 212 posti in piedi |
Quota del piano di calpestio | 350 mm (880 mm alle estremità) |
Scartamento | 1 445 mm |
Interperno | 6 975 / 6 450 / 6 975 mm |
Passo dei carrelli | 1 750 mm |
Massa in servizio | 61123 kg |
Massa a vuoto | 41,92 t |
Rodiggio | Bo’ 2’ 2’ Bo’ |
Diametro ruote motrici | 680 mm |
Diametro ruote portanti | 680 mm |
Potenza continuativa | 732 kW |
Velocità massima omologata | 70 km/h |
Alimentazione | elettrica da linea aerea 600 V cc |
Tipo di motore | n. 4 |
Dati tratti da:
Rossetti, Pendenza, pp. 212-213 |
I tram serie 9100 dell'ATAC di Roma sono una serie di vetture tranviarie articolate, bidirezionali, a pianale parzialmente ribassato.
Nel 1995 l'ATAC di Roma bandì una gara d'appalto per la costruzione di 60 vetture tranviarie bidirezionali a pianale parzialmente ribassato[1], in seguito ridotte a 28.
La gara fu vinta dalla Fiat Ferroviaria, che ricevette l'ordinazione il 1º agosto 1996[2] e ne consegnò la prima unità il 28 ottobre 1997[3].
Dopo un periodo di prove, le prime vetture entrarono in servizio regolare nel settembre 1998[4], anche sulla nuova linea 8 attivata pochi mesi prima[5].
La costruzione delle 28 vetture, rallentata da un ricorso al TAR che contestava l'esito della gara d'appalto[5], fu completata alla fine del 1999[6].
I nuovi tram presero servizio nel corso dell'autunno 1999, inizialmente sulla linea 8, e poi anche sulla 19. Negli anni successivi hanno iniziato ad alternarsi con i mezzi della serie 9200, soprattutto sull'8, comparendo però sempre più spesso anche sulle altre linee. Dal 2010 si ripartiscono soprattutto fra le linee 2, 3 e 8 (talvolta anche sul 5 e 14).
La vettura 9102 rimase seriamente danneggiata in un incidente avvenuto il 1º Marzo 2001 al capolinea del Casaletto, a seguito del quale fu demolita.
Si tratta di vetture articolate con due carrelli motori d'estremità e due carrelli portanti a ruote indipendenti, che sostengono due carrozzini centrali[7].
Il pianale è ribassato a 350 mm sul piano del ferro, eccettuate le zone d'estremità, sopra i carrelli motori, dove tale valore sale a 880 mm[7].
I veicoli sono progettati come evoluzione della serie 5000 dell'ATM di Torino, dalla quale si distinguono per la presenza di una cassa centrale sospesa e per i carrelli portanti che sostengono due carrozzini anziché una giostra[7].
I tram furono progettati e costruiti dalla Fiat Ferroviaria, con equipaggiamento elettrico della Elettromeccanica Parizzi[7]. Le casse sono in lega leggera[8].
L'equipaggiamento di trazione si compone di 4 motori trifasi asincroni e frenatura elettrica ad inverter[9].
I tram serie 9100 esordirono con una livrea a 2 toni di verde, ispirata a quella classica in vigore fino agli anni '70, e arricchita da due filetti giallo e rosso richiamanti i colori della città. Dalla fine degli anni 2000 hanno ricevuto una colorazione grigio argento e verde.